Mafia e politica: voti, incontri e 'omissis'- Live Sicilia

Mafia e politica: i voti, gli incontri e gli ‘omissis’

Nelle carte dell'inchiesta di Messina c'è un capitolo dedicato ai rapporti tra boss e mondo politico
LE INTERCETTAZIONI
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Un capitolo ad hoc. Dedicato ai rapporti dei mafiosi barcellonesi e “appartenenti al mondo della politica”. L’inchiesta di ieri della Dda di Messina che ha portato a oltre 80 misure cautelari ha gettato ombre sulle elezioni amministrative di Barcellona Pozzo di Gotto che si sono svolte il 4 e 5 ottobre 2020. I carabinieri hanno seguito in diretta, grazie a una sorta di grande fratello investigativo, le visite di Mariano Calderone e Fortunato Caranna a Mariano Foti (all’epoca ai domiciliari) tra agosto e settembre 2020 al fine di ‘supportare’ la lista di Diventerà Bellissima Barcellona Pozzo di Gotto. In particolare “Mariano Foti- scrive il gip – avrebbe sostenuto politicamente il candidato della lista #Db Carmelo Caliri in cambio di un’utilità consistente in una sistemazione lavorativa per il figlio Salvatore poi ottenuta attraverso Mariano Calderone”.

L’interessamento del boss non avrebbe portato molta fortuna al candidato, che infatti non conquista lo scranno al consiglio. Su questo aspetto Giosuè Giardina, coordinatore provinciale di Diventerà Bellissima Messina ha specificato che “riguardo alla ipotesi di scambio elettorale in favore di un candidato non eletto della lista DiventeràBellissima per le elezioni amministrative di Barcellona Pozzo di Gotto si precisa che il candidato non è indagato ed è stato selezionato rigorosamente secondo i criteri del movimento e secondo il  protocollo varato dalla commissione antimafia, mentre l’indagato addetto alla segreteria di Barcellona ha cessato le mansioni sin dal 26 marzo 2021. Il Movimento si ritiene parte lesa per le condotte individuali – conclude Giardina – che possano a questo arrecare qualunque pregiudizio”.

Ma nel capitolo incriminato dell’inchiesta ci sono altri nomi. “Carmelo Vito Foti e Rosario De Pasquale (altri esponenti del clan, ndr)” avrebbero “sostenuto politicamente candidati della lista “Diventerà Bellissima’. Carmelo Vito Foti si sarebbe speso politicamente per Domenica Milone (141 voti ottenuti, ndr). Emerge chiaramente da una conversazione con De Pasquale. 

DE PASQUALE Rosario: Che cosa vi volevo dire.., ma ditemi una cosa, per curiosità così, come siete combinato a voti voi? ve ne rompono coglioni ora?
FOTI Carmelo Vito: Compare ho una figlioccia, parlando qui tra me e voi
DE PASQUALE Rosario: A posto lo so! la figlia di Angelino 
FOTI Carmelo Vito: E gli ho detto pure, le ho detto pure “non ti mettere nella politica che ti bruci!” le ho detto “io, per il bene che ti voglio ti posso dire questo qua! poi se tu
DE PASQUALE Rosario:Con voi, lei con voi non si brucia compare
FOTI Carmelo Vito: “Stai tranquilla che ti aiuto” le ho detto “però ti consiglio di non entrare in politica perché non comanderai”

I nomi non sono finiti. De Pasquale si sarebbe ‘speso’ anche per Giampiero La Rosa, candidato (sempre #Db) ed eletto al consiglio comunale di Barcellona Pozzo di Gotto con 347 voti. L’elezione è sempre quella del 2020. De Pasquale è stato contattato dal padre del candidato, che gli domandava se fosse troppo tardi per chiedere voti per il figlio, l’indagato – intercettato – rispondeva “no, non e tardi, tu già  nel mio cuore eri, non c’e bisogno che me ne cerchi. Ma io ti dico dov’e che voto a te Nello, perchè io ti rispetto…(..) ah! non c’e problema, puoi venire l’ultimo giorno da me, puoi stare sicuro”. De Pasquale è attento anche alle quote rosa: “Anzi se mi dici dov’è e se posso abbinare con qualche femmina, favoriamo pure ad un’altra”.

In un’altra conversazione c’è un omissis. Proprio mentre De Pasquale parla del figlio di “Nello La Rosa ce lo troviamo sempre, ci siamo? Suo figlio, a suo figlio, ed è uno. Omissis”. Lo sponsor Caranna e De Pasquale si sentono per telefono per confermare il voto a La Rosa, che è stato eletto. Il 4 settembre 2020 inoltre c’è una cena elettorale in cui c’è la partecipazione di De Pasquale. Ci sarebbero state pressioni nei confronti di Antonino Famà (non eletto): in caso di vittoria si sarebbe dovuto fare rappresentante “degli interessi economici del gruppo, procacciando incarichi e consulenze al Comune”. 

Da Barcellona Pozzo di Gotto a Milazzo. Il nome ‘interessato’ è Carmelo Vito Foti (da non confondere con Mariano). Sono interessanti per gli investigatori gli incontri tra Foti e Giuseppe Pappalardo, medico cardiologo, il quale “ha ricoperto la carica di sindaco di Spadafora per due mandati”. Pappalardo si sarebbe “recato in diverse occasioni” a casa dell’indagato. A fare da intermediario l’architetto Fortunato Cannuni: “c’era l’amico mio dottore che ti voleva salutare, io non ci sono stato …”. Le telecamere immortalano l’ingresso di Giuseppe Pappalardo con Cannuni a casa di Foti. A seguire non ci sarebbero stati incontri diretti, ma Foti avrebbe fatto pesare il suo impegno nelle elezioni precedenti: “Architetto, vedi che lui ha fatto due mandati e io gli ho fatto una campagna elettorale “number one”. Sindaco dieci anni”. All’architetto quindi avrebbe chiesto di spingere Pappalardo per ottenere qualche favore: “Ascoltami “mi devi dare i lavori”, così gli devi dire!”. L’ex sindaco di Spatafora sarebbe stato coinvolto nell’assunzione di un ‘amico’. 


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