No vax, mafia e crisi Covid: Zuccaro, ecco la strategia

No vax, mafia e crisi Covid: Zuccaro, ecco la strategia

Parla il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro.

CATANIA – La rabbia no vax potrebbe esplodere anche a Catania. Ci sono indicatori precisi in mano agli investigatori che hanno fatto alzare il livello di attenzione alle falde dell’Etna. Ancora non c’è alcun fascicolo aperto negli uffici di piazza Verga, ma il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro ha già dato precise indicazioni ad aggiunti e sostituti per affrontare e contrastare fenomeni e infiltrazioni criminali – anche della mafia – collegati alla pandemia Covid.

Procuratore, non è preoccupato che dietro alcuni fronti no vax possano nascondersi organizzazioni criminali che intendono creare caos e quindi approfittarsene?

Allo stato non abbiamo in questa Procura evidenze del fatto che organizzazioni criminali stiano ispirando o strumentalizzando direttamente le manifestazioni no vax, al di là del fatto che a titolo personale alcuni affiliati partecipino ad alcune iniziative in tal senso. I dati finora in nostro possesso indicano che almeno qui a Catania le iniziative no vax siano in larga prevalenza ispirate da ideologie che fanno riferimento sia a movimenti di estrema destra che a movimenti anarchici, nonché a taluni gruppi di tifoseria ultras che sono in buona misura infiltrati da esponenti della criminalità organizzata.  

A Palermo molti medici e giornalisti sono stati insultati e minacciati di rappresaglie, Catania al momento è stata solo sfiorata da qualche commento social. Crede che possa esplodere anche qui la rabbia no vax? Avete avvisaglie in merito?

Vi sono indicazioni del fatto che taluni esponenti catanesi dei movimenti no vax vogliano alzare il livello della protesta anche a Catania e ciò impone un attento monitoraggio.

È trascorso oltre un anno dall’arrivo della pandemia, Catania è stata brava a vaccinarsi dalle ‘incursioni’ della criminalità organizzata rispetto alla crisi sociale ed economica che purtroppo è avvenuta?

Non esiste un vaccino che possa ingenerare un grado di accettabile immunità dai rischi di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico e sociale in conseguenza della crisi provocata dalla pandemia. Come è noto tale rischio è endemico in situazioni di normalità e l’attuale pandemia lo accresce in misura inversamente proporzionale alla robustezza del contesto socio – economico, che nel nostro territorio è invece piuttosto fragile. Per usare la stessa metafora, vi sono molteplici indicazioni dei tentativi, a volte coronati da successo, fatti dal virus criminale di entrare nell’organismo di imprese, già debilitate dalla crisi economica, e quando il paziente ha compreso di dover fare ricorso alle cure mediche, il tentativo è stato debellato, ma poiché questo non avviene sempre non si può restare ad attendere che sia  il paziente a segnalare la malattia, e quindi  si sono apprestati dei meccanismi di rilevazione dei sintomi che consentano una terapia precoce. 

La crisi ha colpito Cosa nostra catanese secondo lei? O se ne sta approfittando come è successo durante le altre “crisi economiche” del passato?

Cosa Nostra, come gli altri sodalizi mafiosi, è un’entità parassitaria che vive nutrendosi dell’organismo che la ospita: la crisi economica indebolisce le difese immunitarie dell’organismo ospitante e ciò non può che giovare al parassita ma se la crisi debilita troppo l’intero organismo anche il parassita trova minori risorse e quindi sotto questo profilo ne risente. Tuttavia ritengo che per questo parassita i profitti possano superare le perdite, soprattutto in prospettiva.

Quando tutto sarà finito (speriamo al più presto) servirà un’azione sinergica delle istituzioni per arginare gli effetti della pandemia. Alla repressione si dovrà rispondere con una riqualificazione sociale e culturale. Secondo lei questa città è pronta a fare questa svolta?

Le notevoli risorse  che la Comunità europea metterà a disposizione per la ripresa economica rappresentano un’occasione imperdibile per superare le numerose deficienze strutturali che, soprattutto nel Meridione, ma non solo, ostacolano un sano e robusto sviluppo economico e sociale. Al tempo stesso tali risorse offrono alle organizzazioni criminali non solo mafiose occasioni formidabili di accaparrarsi ingenti profitti sottraendoli alla collettività. Il futuro non è predeterminato ma è nelle mani di numerosi soggetti istituzionali e privati e la maturità della società civile è fondamentale per arginare il pericolo di deviazioni dal perseguimento dell’interesse pubblico. Nella società civile catanese sono numerosi i soggetti che hanno la coscienza e maturità per comprendere che è necessario un loro impegno perché l’occasione non sia persa e che non poche sono le difficoltà da superare perché ciò non avvenga. La Procura di Catania non si sottrarrà certo ai suoi doveri.


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