Mafia, 28 condanne definitive | Boss e picciotti di Pagliarelli - Live Sicilia

Mafia, 28 condanne definitive | Boss e picciotti di Pagliarelli

Un frame dei pedinamenti

Sentenza della Cassazione. Tutti colpevoli. In alcuni casi si dovranno solo rideterminare le pene

PALERMO – Le pene diventano definitive. Dopo la sentenza della Cassazione emessa nella tarda serata di ieri chi è ancora libero nelle prossime ore dovrà essere arrestato.

Il lungo elenco degli imputati si apre con i triumviri del mandamento di Pagliarelli: Alessandro Alessi, Massimiliano Giuseppe Perrone e Vincenzo Giudice. Sono tutti e tre definitivamente colpevoli. Per il solo Giudice si dovrà valutare in un nuovo giudizio di appello esclusivamente l’aumento di pena in continuazione con una precedente condanna. Per lui, come per gli altri, la responsabilità penale è ormai accertata.

Era il maggio del 2015, quando la Procura di Palermo, fotografò il ruolo di capi e gregari. Alessi era già finito in carcere, ma dopo una condanna in primo grado era stato assolto in appello e scarcerato. Il suo nome era una presenza costante nelle informative di chi dava la caccia a Gianni Nicchi, il giovane latitante arrestato dalla squadra mobile nel 2009 mentre si nascondeva in una casa a poche centinaia di metri dal Palazzo di Giustizia.

Gli investigatori stavano da tempo addosso a Perrone. Da quando, nel lontano 2011, intercettando le parole del capomafia Michele Armanno, venne fuori che Perrone si stava facendo largo nel mandamento. Era già stato coinvolto nell’inchiesta Paesan blues della polizia sui rapporti fra i boss palermitani e quelli americani, e indicato come presunto prestanome del boss ergastolano Nino Rotolo.

Incensurato ma con una parentela eccellente è Vincenzo Giudice, genero di un cugino di Giovanni Motisi, il padrino di cui non c’è traccia da anni. Giudice in passato è stato il gestore occulto del bar all’interno dell’ospedale Civico di Palermo.

Questo l’elenco delle condanne inflitte in appello e ora quasi del tutto confermate: Vincenzo Giudice (aveva avuto 18 anni, la sua responsabilità penale diventa definitiva ma si dovrà valutare in un nuovo giudizio soltanto l’aumento di pena in continuazione), Alessandro Alessi (14 anni), Giuseppe Perrone (14 anni e 4 mesi), Tommaso Nicolicchia (aveva avuto 13 anni e 4 mesi, per lui stessa decisione riservata a Giudice), Concetta Celano (12 anni), Andrea Calandra (11 anni e 4 mesi), Vincenzo Bucchieri (5 anni e 2 mesi), Antonino Spinelli (aveva avuto 10 anni, per lui analogo provvedimento a quello adottato per Giudice), Carmelo Migliaccio (4 anni), Pietro Abbate (3 anni), Matteo Di Liberto (12 anni), Aleandro Romano (12 anni), Alessandro Anello (12 anni), Giosuè Castrofilippo (aveva avuto 4 anni, ora la Cassazione ha confermato la sua responsabilità, ma si dovrà celebrare un nuovo processo limitatamente all’applicazione della recidiva e della continuazione), Stefano Giaconia (aveva avuto 8 anni, confermata la responsabilità penale, ma si dovrà valutare l’eventuale continuazione in un nuovo giudizio di appello), Giuseppe Giaconia (8 anni), Salvatore Sansone (12 anni), Giovan Battista Barone (10 anni), Carlo Grasso (4 anni e 4 mesi), Giuseppe Castronovo (4 anni), Giuseppe Di Paola (aveva avuto 4 anni e 2 mesi, ma in un nuovo processo di appello si dovrà decidere l’eventuale aumento in continuazione con una precedente condanna), Paolo Castrofilippo (3 anni), Domenico Nicolicchia (3 anni), Cosimo Di Fazio (4 anni e sei mesi), Angelo Milazzo (4 anni e sei mesi), Antonino Calvaruso (2 anni e sei mesi), Daniele Giaconia (3 anni), Francesco Ficarotta (2 anni).

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