Magia di Miccoli contro le streghe - Live Sicilia

Magia di Miccoli contro le streghe

Palermo-Livorno 1-0
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Questa partita l’ha vinta il pubblico del “Barbera”, già Favorita. Con la sua voce calda e mai doma ha sostenuto un Palermo voglioso e sfortunato fino a dieci minuti dalla fine, quando sembrava che le streghe avessero destinato ai rosa un piccolo pareggio, troppo poco per la Champios. Questa partita l’ha vinta (anche se l’ha persa)  Rubinho, esule da Palermo, gran signore nei comportamenti fuori e dentro dal campo e (almeno oggi) splendido portiere. Se non ci fosse stato lui sulla linea bianca degli amaranto, il Livorno in trincea ne avrebbe presi almeno tre. E’ stato Ruby a disinnescare gli assalti dei padroni di casa con balzi prodigiosi e qui mai ammirati. Questa partita, infine, l’ha vinta il Palermo. L’ha vinta con pazienza, con la maturità di una squadra esperta, grazie anche al ravvedimento tecnico di Rossi. Non a caso, il gol è arrivato dopo l’uscita di Simplicio, inguardabile sulla fascia, e l’ingresso di un dinamico Bertolo, sua l’azione “corri e ammutta” del gol di Fabrizinho. Tuttavia, fino al minuto gioioso, nonostante qualche equivoco, nonostante una fascia decimata dall’assenza di Cassani (e Bovo, che l’ha sostituito, non è un incursore come Matteo), il Palermo aveva buttato giù la porta dei toscani a pallonate, chiamando Ruby, il portiere dalle celebri sopracciglia riunificate, alle fabbricazione di prodigi in serie.  La memoria del taccuino parla chiaro. Al nono magia di Pastore, Miccoli in area, affannoso salvataggio in angolo, 12’ dribbling stretto di Pastore tra tre avversari, tiro fuori di mezzo pelo. Diciottesimo, inizia lo show di Ruby. Sberla volante di Fabrizinho, miracolo a mano aperta non si sa come. Quasi replica degli stessi attori a cinque minuti dalla fine del tempo. In mezzo, un paio di uscite spettacolari di Totò Sirigu, giusto per la platea. Secondo tempo. Il Livorno abbandona la difesa a tre e passa a quattro, lasciando comunque il canuto Lucarelli da solo nel deserto del suo attacco. Sublime taglio di Miccoli per Pastore. L’argentino a botta sicuro. Toh, Ruby ribatte con i pugni. Quarto d’ora, Cavani inventa una conclusione a fil di palo. Ruby stende una mano che un attimo prima non c’era. Angolo.
Pubblico caldissimo, mai stanco di incitare la squadra. Ma sul “Barbera” si vedono le streghe della malasorte. Troppo minuscola la porta, troppo estese le manone del portiere brasiliano. Ci vorrebbe una stregoneria più forte. Fabrizio Miccoli si incarica di tirare fuori un coniglio luminoso dal cappello a cilindro. Azione di Bertolo, un po’ casinara. Miccoli afferra il pallone e distilla tutto in oro. Conclusione imparabile. Uno a zero. Il Livorno – che aveva sfiorato un gol immeritatissimo di testa su corner, costringendo Liverani al salvataggio – si butta in avanti. Ma Lucarelli e Daniqualchecosa non fanno più paura a nessuno. Il quarto posto solitario dei rosa è un sogno a occhi spalancati. R.P.

PALERMO (4-3-1-2) Sirigu; Bovo, Kjaer, Goian, Balzaretti; Simplicio (68’ Bertolo), Liverani, Nocerino; Pastore; Miccoli(80’ Budan), Cavani (78’ Hernandez) (Benussi, Tedesco, Bertolo, Budan, Blasi, Celustka, Hernandez)

LIVORNO (3-5-1-1) Rubinho; Perticone, Knezevic, Esposito (46’ Bergvold); Raimondi, Filippini, Mozart, Pulzetti (65’ Marchini), Pieri; Di Gennaro (70’ Danilevicius); Lucarelli (Bardi, Marchini, Galante, Bergvold, Danilevicius, Tavano, Vitale)


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