GELA (CALTANISSETTA) – Una donna 38enne di Gela muore per ischemia cerebrale massiva, i familiari autorizzano il prelievo degli organi ma contemporaneamente fanno sequestrare i registri del pronto soccorso e la cartella clinica denunciando ai carabinieri un caso di malasanità: i medici ai quali si era rivolta non avrebbero fatto una diagnosi né corretta né tempestiva. La procura di Gela ha perciò disposto l’autopsia, che sarà eseguita domani nell’obitorio del cimitero di contrada Farello.
Secondo la denuncia, la paziente si sarebbe sentita male nella mattinata di martedì scorso, mentre assisteva la propria madre che si trovava ricoverata nell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela. Si sarebbe recata, quindi, al pronto soccorso per un controllo, comunicando ai medici che soffriva di una leggera anemia. Ma dalle analisi del sangue il dato dell’emocromo sarebbe risultato normale, per cui la donna è stata dimessa ed é tornata a casa. Nel pomeriggio l’improvviso malore che l’avrebbe portata in coma e poi al decesso. I familiari parlano di grave responsabilità dei sanitari del pronto soccorso, i quali si difendono sostenendo che l’ischemia (evento vascolare improvviso) sarebbe sopravvenuto successivamente alla visita.