Maltrattamenti sui pazienti disabili. Per un mese le telecamere nascoste installate dai carabinieri del Nas hanno ripreso Un’ impressionante serie di atti umilianti, capaci di instaurare un regime di vita penoso nei confronti di individui bisognosi di assistenza negli atti della vita quotidiana”: sono le parole usate dalla gip del tribunale di Brescia Angela Corvi nell’ordinanza che impone il divieto di avvicinamento a 5 operatori sociosanitari della residenza sanitaria per disabili Giuseppe Seppili di Brescia.
Come riporta l’Ansa riprendendo l’ordinanza del gip: “Si tratta di atti posti in essere da soggetti che avrebbero dovuto curare, accudire, nutrire le persone offese, anziché approfittare apertamente della loro condizione inerme e della incapacità di difendersi o chiedere aiuto. Atti che avevano l’effetto di sminuire o di negare la personalità delle vittime, trattandole come essere inferiori, a causa della loro disabilità fisica o psichica”.
Tra i vari episodi, i 5 operatori socio sanitari facevano leva sulla fragilità delle povere vittime negando e ritardando trattamenti. Una paziente veniva presa di mira e vessata da termini come “mongoloide”. In un altro episodio, uno degli indagati, “si compiace per aver fatto sbattere la testa al paziente il giorno prima e al collega dice: “Occhio a non farle sbattere la testa di nuovo magari la vizi, una botta al giorno per un mese”.
I cinque indagati ora non possono avvicinarsi ai pazienti e alla struttura sanitaria pubblica. Il video mostra come gli operatori attuavano i vari maltrattamenti sui pazienti disabili ricoverati nella Rsd.
TUTTE LE NOTIZIE DI ITALIA E MONDO SU LIVESICILIA: VISITA LA SEZIONE