MESSINA – Continuità. Dev’essere questa la parola guida del Messina che dopo la vittoria contro il Savoia, chiede strada al Barletta domani ospite al San Filippo per la prima gara del girone di ritorno. I pugliesi sono una delle squadre più in forma del campionato, sono reduci da ben cinque risultati utili consecutivi e possono contare sulla seconda miglior difesa con soli quindici gol subiti: “Sono una bella squadra, molto organizzata e insieme al Foggia esprimono un calcio molto propositivo – ha commentato il tecnico Gianluca Grassadonia – non credo che loro sui sentano già salvi anzi, in questa bagarre per evitare i playout ci stanno dentro molte squadre quindi loro verranno qui con il coltello trai denti”. Grassadonia ha ben chiaro su che tipo di Messina vuole vedere in campo domani: “Voglio una squadra aggressiva, che giochi il più possibile nella metà campo avversaria – ha continuato – credo che l’esempio da seguire sia il primo tempo contro il Savoia in cui abbiamo espresso un buon calcio. Non voglio vedere un Messina timido possiamo fare la partita. Sono stati mesi difficili, ma adesso abbiamo le caratteristiche per poter imporre il nostro ritmo all’avversario”.
Praticamente cosa fatto il passaggio in prestito dell’estremo difensore Ettore Lagomarsini all’Aversa Normanna, che ieri non ha risparmiato frecciate al tecnico reo di averlo accantonato al primo errore: “Ieri ci ha salutati con affetto e questo ciò che conta – ha dichiarato – è ancora di proprietà del Messina ed un patrimonio della società . Credo che le sue occasioni le abbia avute”. Sul fronte formazione scelte praticamente obbligate in difesa visti l’infortuno di Silvestri e il mancato recupero di Enrico Pepe, che uniti alla squalifica di Altobello rendono certo l’impegno di De Bode dal primo minuto al fianco di Stefani. In mezzo importante rientro di Bucolo dopo la squalifica, mentre permane il dubbio Mancini. Probabile che l’ex l’Aquila venga impiegato dietro le punte Orlando e Corona, in un ipotetico rombo insieme a Damonte e Ciciretti con l’esclusione d’Izzillo. Altra ipotesi potrebbe essere quella del passaggio al 4-3-2-1 con Mancini e lo stesso Izzillo in appoggio ad una sola punta, probabilmente Orlando.