Mangano: “A Paternò adesso | c’è più ordine e legalità” - Live Sicilia

Mangano: “A Paternò adesso | c’è più ordine e legalità”

In un’intervista fiume il sindaco di Paternò, Mauro Mangano tira le somme sui primi tre anni di lavoro.

PATERNO’. “C’è aria di cambiamento”, era lo slogan che nel maggio 2012 caratterizzava la campagna elettorale dell’attuale sindaco di Paternò, Mauro Mangano. A distanza di tre anni, siamo andati dal primo cittadino per farci raccontare come è cambiata la sua Paternò. Un primo bilancio, su quanto fatto e su quanto rimane ancora da fare.

Dunque sindaco cosa è cambiato finora?

Io personalmente provenivo già da una vecchia esperienza durante la sindacatura della Ligresti, molti anni fa. Diversamente da allora, adesso abbiamo la percezione che un cambiamento stia avvenendo specie sul piano culturale. Venti anni fa l’illegalità era ancor più difficile da sradicare rispetto a ora. Prendi il problema degli ambulanti, questo – allora come adesso – non bastava venisse contrastato solo con la repressione, anche per mancanza di forze adeguate in campo. Ma in tal senso, in questi tre anni abbiamo fatto un lavoro intenso, interloquendo con gli ambulanti cercando di venir incontro alle loro esigenze. Il risultato più concreto riguarda piazza Sant’Antonio o il mercato infrasettimanale, per esempio. Ciascun ambulante paga una quota per il posto assegnato che deve essere lasciato pulito. Oggi c’è a nostro avviso maggiore ordine e regole, molte cose sono cambiate. Fino a tre anni fa, l’area del mercato a fine giornata lavorativa era una distesa di rifiuti, oggi non è più così. Ciò non vuol dire che siano in passato mancati i tentativi, ma la cultura della legalità è più diffusa, malgrado si tratti di un processo lento.

Considerato che è già trascorsa più della metà del tempo della sua sindacatura, in generale, il suo primo bilancio è dunque positivo?

Da soli è fin troppo facile assolversi, ma in generale il mio bilancio è positivo per una ragione ben precisa: quando ci siamo insediati abbiamo trovato una montagna di problemi. Ma rispetto a questo ci siamo attenuti ad una precisa scaletta di priorità, che finora siamo riusciti a rispettare. In generale il cambiamento più visibile cedo riguardi proprio la pulizia in questa città. Ricordo bene, nell’estate del 2012 a pochi mesi della mia elezione, come quasi ogni angolo della città fosse colmo di rifiuti e con un pizzico di preoccupazione mi chiedevo come avremmo potuto risolvere una situazione così endemica. Anche qui abbiamo garantito l’efficienza nel servizio, abbinando una politica di repressione con ordinanze e multe. Oggi il paternese è talmente abituato a fare la raccolta che credo si tratti ormai un cambiamento irreversibile. Non intendo naturalmente affermare che sia tutto a posto, la città è ancora piena di problemi. Ma il primo passo indispensabile per amministrare questa città era puntare alla stabilità economica e guardare ai debiti. Era inimmaginabile governare con il rischio che il Comune fallisse da un giorno all’altro.

A proposito di stabilità e programmazione economica, in Consiglio è scontro perenne. L’opposizione parla di rischio dissesto continuando ad accusare la sua amministrazione di sprechi e scelte dissennate a discapito della popolazione. Qual è la situazione delle casse?

Smentisco assolutamente ogni ipotesi di dissesto economico. E ribadisco la stabilità economica. Da poco è stato dedicato un intero Consiglio alla questione degli ‘sprechi’. In questi tre anni, come ho già detto in occasione della chiusura del preventivo di bilancio, siamo riusciti a ridurre significatamente la spesa del personale del Comune. Questa prima incideva per il 60% sulla spesa, oggi è del 40%, con un risparmio fisso del 20%. E proprio nell’ambito di questo risparmio che abbiamo aumentato le ore ai part time. Altro taglio riguarda il numero dei dirigenti: quando mi sono insediato erano ventitré, adesso sono tredici e non percepiscono più il 100% del premio. Il dovere di un sindaco è quello di essere sincero. Purtroppo se vogliamo che questa città funzioni almeno per un altro anno, dobbiamo mantenere il carico sull’aliquota dell’addizionale Irpef e TASI. E’ l’unico modo per assicurare i servizi di cui i cittadini usufruiscono.

Ma di fronte ad una crisi economica così profonda, tartassare ulteriormente i cittadini non è un po’ come il cane che si morde la coda?

L’aumento dell’Irpef è stata una scelta a lungo sofferta , ma era l’unica possibile per non colpire indiscriminatamente chi, come per esempio il pensionato, ha una casa e un reddito basso. In realtà, l’aumento dell’aliquota Irpef non incide in maniera così determinante sulle tasche dei paternesi. Al netto delle polemiche, ciò che davvero distrugge i paternesi sono l’IMU sulla seconda casa e la tassa sui rifiuti. Su quest’ultima come già annunciato, stiamo lavorando per ridurla. Sono onestamente pochi quelli che si lamentano dell’Irpef.

Ma lei saprà bene che l’ex candidato sindaco Nino Naso ha lanciato una petizione a riguardo, che avrebbe già sfondato le 5000 firme, come lo spiega?

La petizione che è stata consegnata al Consiglio contiene solo 1700 firme. Anche a me, se avessero chiesto di firmare per abbassare le tasse molto probabilmente avrei firmato. Ma diverso poi è spiegare al cittadino che abbassando la tassa sull’Irpef aumenta poi quella della casa, perché i soldi non ce li regala nessuno. Lo Stato oggi impone ai Comuni di recuperare soldi tassando la casa o tassando i redditi. Lì subentra la responsabilità di chi amministra, l’aumento Irpef è proporzionato al reddito. Dunque non colpisce chi ne ha uno basso o chi ha solo la casa. Io credo che questo abbia distribuito più equamente la tassazione nella città.

Veniamo a viabilità e manutenzione strade. Queste infatti, a parte qualche eccezione, non versano certamente in buone condizioni. Le lamentele non sono poche e a tal proposito i cittadini si chiedono dove stia il cambiamento.

Sicuramente nell’ambito della manutenzione ricadono numerosi problemi che attendono ancora di essere risolti. Questi dipendono innanzitutto da una pressoché assente manutenzione negli scorsi anni e dai pochi soldi che abbiamo a disposizione. Quest’anno con un finanziamento mediante due cottimi fiduciari siamo riusciti, secondo quella che era la nostra scaletta, ad effettuare i primi interventi e riparare alcune buche: per esempio in Via Coniglio, via Pietro Lupo, via Macchiavelli, via Boccaccio, via Nazario Sauro, queste erano strade disastratissime. Ma è chiaro che ancora abbiamo molto da fare, prima che la città sia completamente transitabile ci vogliono un sacco di soldi.

Ma c’è un altro tasto dolente per questo Comune, così come in altri: la disoccupazione dilagante . Sono molte, infatti, le attività cessate e i consumi rimangono bassi. In tal senso per le attività produttive cosa è stato fatto?

Rilanciare l’economia è certamente tra le cose più complicate da fare. Sarebbe bellissimo pensare che un Comune sia così forte da poter influire sull’economia. Quello che noi possiamo fare è porre tutte le condizioni perché un imprenditore riesca ad avviare un’attività in tempi brevi o rendendo vivibili le piazze per esempio. Tre anni fa, Santa Barbara era ricolma di rifiuti e gli spazi verdi erano abbandonati, non sarebbe stata tanto un’area tanto appetibile come adesso per avviare attività economiche. La scorsa settimana abbiamo avuto tre inaugurazioni a Paternò: è un piccolo spiraglio che fino a tre anni fa non si intravedeva. Inoltre, facciamo di tutto, come già accade, per agevolare l’affidamento di lavori nell’edilizia a ditte locali. Poi è chiaro che la crisi è profonda e gli imprenditori purtroppo sono in difficoltà.

Sindaco, in conclusione è inevitabile una domanda sull’ospedale S.S. Salvatore. Di recente la chiusura del punto nascite ha rappresentato una brutta pagina per la storia di questo paese. Le polemiche e gli attacchi nei confronti della sua amministrazione non sono mancate. E’ stato fatto tutto il possibile per evitarlo?

Assolutamente sì, io e la mia giunta abbiamo fatto anche più di quello che potevamo fare. Quelli che si celebrano attraverso proteste affermando il contrario, vogliono solo farsi della pubblicità gratuita. Purtroppo, si ha spesso una strana percezione di quello che è il ruolo di un’amministrazione comunale in determinate questioni. La chiusura del punto nascite come ho detto molte volte è stato un grave errore del Piano Sanitario Regionale.

Non è stato rilevante il ruolo assunto dai comitati nati spontaneamente per la difesa dell’ospedale?

Certo, anzi ben vengano i comitati per questioni così importanti per la città.

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