CATANIA. Una vicenda complicatissima. Dai contorni pirandelliani e che rischia di degenerare da un momento all’altro. Per il secondo giorno consecutivo tra i Comuni dell’Ato 3 Rifiuti è caos. Nessuna raccolta della spazzatura con buona pace della differenziata che va a farsi benedire. La Simco ha bloccato il servizio per via di quel credito da oltre 25 milioni di euro che vanta dalla Simeto Ambiente. Ed allora, mentre cresce la rabbia di cittadini e lavoratori, i sindaci provano a trovare una soluzione: a mediare verso un percorso che possa portare a sbloccare le cose. Ma non c’è alcuna bacchetta magica e questa volta l’impressione è che l’orlo del precipizio sia stato inavvertitamente oltrepassato. Le parole di poche ore fa dell’assessore regionale Nicolò Marino sono piovute come le gocce di una doccia glaciale. Nel pomeriggio il Prefetto, Francesca Cannizzo, ha chiamato a rapporto tutte le parti in causa: ma non è assolutamente detto che si troverà un escamotage.
Nel frattempo, c’è chi non è voluto restare con le mani in mano. Come il sindaco paternese, Mauro Mangano, che in queste ore (prima dell’incontro a Palazzo dei Minoriti) si trova in assessorato a Palermo. “Io ho già pronta la mia proposta – dice a Livesiciliacatania – : subentriamo immediatamente alla Simco e prendiamo in mano la macchina. Non possiamo stare più a perdere tempo. Comprendo che la mia proposta non è semplice dal punto di vista normativo e, del resto, non abbiamo nemmeno i relativi strumenti normativi ma si deve capire che siamo in emergenza e dobbiamo intervenire subito. In assessorato porterò il Piano di rientro che abbiamo deliberato in consiglio: lo faccio in prima persona, non voglio intermediazioni”. Il primo cittadino di Paternò annuncia poi di avere informato l’Asp della situazione che si registra per le strade della città: “Assieme al sindaco di Santa Maria di Licodia, Mastroianni, abbiamo chiesto che nella giornata di domani venga inviato un ufficiale sanitario per spiegare com’è la situazione igienico-sanitaria del territorio”.
Ed ora, il rischio serio è che gli stessi sindaci debbano andare avanti a colpi di ordinanze dopo aver già inviato gli atti a carabinieri e Procura. Probabile che al termine del vertice in Prefettura di oggi pomeriggio i tutti i rappresentanti delle amministrazioni si vedano per un ulteriore incontro.