CATANIA – Interrogazione al Presidente della Regione Schifani e all’Assessore Regionale alla Salute Volo, da parte della deputata segretaria, Rosellina Marchetta.
Richiesto un intervento per dotare di una struttura organizzativa autonoma e di un reparto adeguato il Centro di riferimento regionale per la prevenzione, diagnosi e cura delle malattie rare reumatologiche del bambino, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico G. Rodolico- San Marco di Catania.
Nell’interrogazione l’on Marchetta evidenzia come “l’Unità operativa semplice dipartimentale di pediatria a indirizzo reumatologica, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico G. Rodolico- San Marco di Catania, opera da oltre venti anni nel campo della diagnosi e del trattamento delle malattie reumatiche infantili.
I bambini affetti da malattie reumatiche – scrive l’ On. Marchetta – necessitano di un approccio multidisciplinare e di prestazioni terapeutiche complesse come terapie infusionali e procedure infiltrative intra articolari, anche in sedazione, in regime di ricovero ordinario e Day Hospital”.
Nell’interrogazione la parlamentare regionale ritiene necessario che occorra offrire un’assistenza sempre più di qualità, accessibile e sostenibile, arginando così i viaggi della speranza fuori dalla Sicilia, è necessario che il Centro sia infatti dotato di una struttura organizzativa autonoma con tutti i relativi benefici strutturali e sanitari per gli utenti”.
Il provvedimento
“Attualmente il Centro di reumatologia – ha evidenziato Marchetta – è un ambulatorio che dispone di due stanze a cui si accede da un atrio che funge, tra l’altro, da sala d’attesa per i piccoli pazienti e i loro familiari.
Alla luce di tutti questi elementi ho richiesto se il governo regionale ritiene opportuno adottare dei provvedimenti affinché il Centro venga dotato di una struttura organizzativa autonoma e di un reparto adeguato al fine di consentire, anche funzionalmente e strutturalmente, un sempre migliore trattamento in favore dei piccoli pazienti e una migliore accoglienza dei loro familiari”.