PALERMO – Umiltà. Spirito. Perseveranza. E’ tutto questo Ivan Marconi, ma c’è anche altro. Il difensore del Palermo nelle ultime uscite in campionato si sta rendendo protagonista non solo in fase difensiva, ma anche e soprattutto in quella realizzativa. Il numero 15 dei rosanero ha deciso la gara contro il Bari con una zampata vincente in area di rigore avversaria. Terzo gol in Serie B con i siciliani e vice capocannoniere della squadra di Corini, alle spalle solo di Brunori con 10 reti siglate. A quota 3 gol, nel Palermo, ci sono anche Valente, Elia e Segre. Ma queste tre reti, per Marconi, hanno un valore speciale: oltre a contribuire ai risultati del Palermo, potrebbero permettergli di proseguire il suo rapporto con il club di viale del Fante.
“Spero nel rinnovo – ha ammesso Marconi nel post partita di Palermo-Bari -, la società spero stia lavorando per quello. Se poi i risultati sono questi mi auguro che verrà tutto da se. Adesso mi godo la bellissima serata grazie anche a questa gente che anche oggi ci ha sostenuto. Al resto ci penserà chi di dovere.”
Il contratto è in scadenza a giugno 2023, ma Marconi la Serie B l’ha guadagnata con il tempo e lavorando a testa bassa. E adesso non vuole perderla. Il primo gol nel campionato cadetto è quello siglato proprio con il Palermo, ai danni del Parma, il 5 novembre 2022, durante un’altra serata di pioggia torrenziale proprio come in occasione della sfida contro i pugliesi. Poi c’è il capitolo esultanza: divertente e particolare per il difensore dei rosa, che dopo aver battuto l’estremo difensore dei Galletti, con strane movenze ha raggiunto la tribuna del “Barbera” alla ricerca della moglie, per poi essere sommerso dai compagni della panchina.
Simpatia e professionalità per il centro-sinistra della linea di difesa della compagine del capoluogo siciliano. Un personalità che lo stesso Corini apprezza molto: “Ivan è uno di quei giocatori che ogni allenatore vorrebbe allenare. Uno spirito incredibile. Spinge, recupera, si allena a mille all’ora, richiama. Quando parlo di anima hai bisogno di giocatori come Ivan Marconi. Si sta godendo questo grande momento perché l’ha costruito e l’ha meritato”.
Così come i compagni, che nello spogliatoio fino a pochi mesi fa, scherzavano con il calciatore originario di Brescia perché utilizza la macchina della moglie per raggiungere il campo di allenamento: “Ognuno di noi ha la sua scala di valori. Ad alcuni piace impressionare. Io mi diverto in altri modi. Chi compra automobili di lusso, chi preferisce tenersi i soldi per scopi differenti. A me sta benissimo girare con la C3 di mia moglie. I miei compagni di squadra mi prendono in giro chiamandomi taccagno. Beh, sono parsimonioso. Il denaro per me vale qualcosa. Ovvio che chi è benestante non ci fa caso. A casa mia bisognava prestarci attenzione: padre operaio per una vita, madre donna delle pulizie. Sono cresciuto così e questo insegnerò ai miei figli, se ne avrò”. E questa umiltà in campo, fino a questo momento, ha portato i suoi frutti.