Francesco Marino Mannoia, il “chimico” superpentito che ha accusato, fra gli altri, anche Giulio Andreotti, Bruno Contrada e il giudice Corrado Carnevale, è libero. L’ordinanza di scarcerazione è stata notificata dall’ufficio esecuzione della procura generale di Palermo al suo legale, Carlo Fabbri.I giudici hanno effettuato il cumulo delle pene, fatto i conti e applicato sconti e condoni. Mannoia avrebbe dovuto scontare 17 anni. Ma é ritornato in libertà dopo aver scontato 11 anni e cinque mesi.
Marino Mannoia vive ormai da più di venti anni negli Stati Uniti. Fratello di Agostino, killer appartenente al gruppo di fuoco dei “corleonesi”, quando decise di collaborare con la giustizia gli furono uccise la sorella Vincenza, la madre Leonarda e la zia Lucia, in un attentato a Bagheria. Ai rilievi sulla strage partecipò pure Borsellino e si seppe che Riina si rammaricò di non aver previsto anche una bomba da far esplodere in un secondo momento per togliere di mezzo anche il giudice antimafia. L’attentato, comunque, non distolse Mannoia dalle sue intenzioni e lui continuò a parlare. Il suo ruolo risultò fondamentale in Cosa nostra perché si occupava della raffinazione dell’eroina da esportare in Europa e negli States.