CATANIA. Ha fatto il suo ingresso intorno alle 10 nella propria abitazione di Mascali Biagio Susinni, uscito stamani dal carcere di Bicocca nel quale si trovava rinchiuso dallo scorso 10 dicembre. Questa mattina la quinta sezione penale del Tribunale del Riesame di Catania, presieduta da Maria Grazia Vagliasindi, ha concesso all’ex presidente del Consiglio comunale di Mascali gli arresti domiciliari, accogliendo parzialmente l’istanza di revoca del provvedimento di custodia cautelare in carcere presentata dai difensori di fiducia Enzo Iofrida ed Antonino Lattuca. Per i primi due capi di imputazione, gravati dall’articolo 7 della legge 203 del ‘91, i giudici hanno escluso proprio l’aggravante contestata, ovvero l’aver agevolato gli interessi economici del clan dei Laudani, tramite il referente dell’area pedemontana Alfio Romeo. Non solo. Il Riesame ha anche escluso i gravi indizi di colpevolezza, ritenuti invece fondati dal gip Anna Maggiore, per il primo episodio corruttivo contestato a Biagio Susinni, Carmelo Nicodemo e Alfio Romeo, quello legato alla vicenda della costruzione dell’Hotel “Liperus” in un terreno di Piedimonte Etneo. Secondo la Procura di Catania l’ex presidente del Consiglio comunale avrebbe accettato dal boss Romeo la promessa di 5000 euro per intervenire presso gli organi regionali e comunali al fine di far approvare una variante al Piano regolatore generale, necessaria per ottenere la concessione edilizia richiesta precedentemente per ben due volte e rigettata in entrambi i casi dall’ufficio tecnico comunale di Piedimonte Etneo. L’ipotesi accusatoria non è stata però condivisa dal Riesame che ha disposto anche per Alfio Romeo la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari. Dopo l’ex sindaco di Mascali Filippo Monforte e il farmacista Ugo Vasta, tornati a casa venerdì scorso, anche Susinni e Romeo trascorreranno il Capodanno ai domiciliari. Rispetto a tutti gli indagati dell’inchiesta “Town hall”, raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere, la posizione dell’ex presidente del Consiglio comunale era e resta la più grave, con ben otto episodi corruttivi contestati, due dei quali aggravati dall’articolo 7, e due accuse di millantato credito. Il provvedimento del Riesame è stato accolto con soddisfazione dai legali Iofrida e Lattuca.
“Siamo soddisfatti – ha dichiarato Enzo Iofrida – perché l’onorevole Biagio Susinni trascorrerà a casa il Capodanno. Il quadro indiziario è stato ridimensionato vista l’esclusione dell’aggravante dell’articolo 7. Pur non conoscendo ancora le motivazioni del dispositivo, che attendiamo serenamente – prosegue l’avvocato di Susinni – possiamo già annunciare che presenteremo ricorso in Cassazione perché riteniamo fondata la nostra linea difensiva. Oltre alla meticolosa memoria difensiva presentata – conclude Enzo Iofrida – il nostro assistito, che è sereno e fiducioso, ha già chiarito durante l’interrogatorio di garanzia, durato oltre due ore, punto per punto tutte le accuse”.
Per Carmelo Nicodemo, ritenuto dalla procura etnea prestanome di Alfio Romeo, Leonardo Patanè, accusato di aver svolto il ruolo di intermediario dell’ex sindaco Monforte nella riscossione delle tangenti, e Francesco Sorbello, accusato di corruzione, invece, i giudici hanno disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per tre volte alla settimana. Ma nel caso di Sorbello, già scarcerato nei giorni scorsi dal gip Anna Maggiore, prevale il provvedimento di remissione in libertà.