Massaggi e sesso Made in China | Scoperta casa d'appuntamenti - Live Sicilia

Massaggi e sesso Made in China | Scoperta casa d’appuntamenti

Dopo la casa d'appuntamenti in via Lincoln, la polizia ne scopre un'altra nella Palermo-bene, a due passi da via Libertà. A gestire il centro massaggi "Bai Hua", dove in realtà venivano offerte prestazioni sessuali, una donna cinese, Guie Ju, di 52 anni. I clienti pagavano cinquanta euro per ogni rapporto.

PALERMO – “Il centro massaggi Bai Hua effettua massaggi orientali e thailandesi. Si effettuano massaggi cinesi per il corpo, massaggi rilassanti, thailandesi, massaggio romantico con bagno vasca, massaggio rilassante con quattro mani”. E ancora: “Il centro rimane aperto in orario continuato dalle 9.30 alle 22.30”. Recita questo il “biglietto da visita” del centro benessere che celava in realtà una casa d’appuntamenti che aveva ormai accolto clienti da ogni parte del capoluogo . Una vera e propria location a luci rosse nel cuore della città, in via Siracusa 7, a due passi da via Libertà. I residenti si erano accorti di uno strano viavai, di un bacino di utenza troppo ampio per un semplice centro massaggi e così, hanno segnalato tutto alla polizia.

Quella che è venuta a galla è stata un’attività di prostituzione a tutti gli effetti nella Palermo-bene: a gestirla, una cittadina cinese, Guie Ju, di 52 anni. Venti o trenta euro per un massaggio, cinquanta per un rapporto sessuale. Queste le tariffe per i clienti, colti sul fatto dagli agenti che si sono recati sul posto per accertare quanto denunciato dai residenti. In una delle stanze, due ragazze cinesi sono state trovate in atteggiamenti inequivocabili. La donna che gestiva il centro veniva chiamata da loro “zia”, nell’intento di camuffare il ruolo in realtà smascherato dalla polizia, che ha fatto scattare le manette.

Le ragazze avrebbero raccontato di essersi trasferita da poco a Palermo, dopo avere lavorato per anni a Prato, in Toscana. Inoltre, avrebbe dichiarato di non ottenere alcuna percentuale di guadagno dall’attività di prostituzione, ma di ricavare un mensile di ottocento euro. L’appartamento è stato sequestrato assieme a cinquecento euro circa, un blocchetto delle ricevute fiscali che venivano rilasciate a quanti si limitavano a un massaggio, timbri, volantini e altro materiale propagandistico dei servizi offerti.

Si tratta del terzo caso in pochi mesi a Palermo. Nella zona residenziale della città, è stata un’agenzia di prestiti a finire nel mirino delle forze dell’ordine: invece di finanziamenti, venivano offerte prestazioni sessuali. Un’altra casa d’appuntamenti, soltanto venti giorni fa è invece stata scoperta in via Lincoln. Anche in quel caso, a gestirla, era una cittadina cinese.

Il precedente in via Lincoln.


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