CATANIA – Due cittadini italiani risultano tra le vittime del crollo della discoteca di Santo Domingo che ha provocato almeno 218 morti martedì scorso. Una delle due vittime si chiamava Luca Massimo Iemolo, come ha fatto sapere il ristorante in cui lavorava.
Chi era Luca Massimo Iemolo
Aveva studiato all’alberghiero e lo scorso anno era partito per Santo Domingo per iniziare la sua avventura come chef del ‘Sarah restaurant’, Luca Massimo Iemolo, catanese di 48 anni, è tra le vittime del crollo del tetto della discoteca Jet Set nella notte tra domenica e lunedì mentre si esibiva l’artista di merengue Rubby Pérez, anche lui tra le persone che hanno perso la vita.
Sposato, due figli, aveva la passione per la cucina. A marzo scorso su Facebook aveva scritto, parlando della sua nuova esperienza, ‘si inizia volare’.
Ed è lo staff del ristorante a dare la notizia della suc scomparsa esprimendo “sincera condoglianze e profonda solidarietà a tutte le famiglie colpite dal tragico crollo avvenuto sul Jet Set, una tragedia che ha toccato il cuore di tutto il paese” e dicendosi “addolorati per la perdita del nostro chef”.
La passione per la ristorazione
Il ‘Sarah restaurant’ ricorda Luca Massimo Iemolo come “un professionista appassionato di cucina, che viveva il suo mestiere con dedizione, dedizione e rispetto”.
Un appassionato che “metteva impegno per ogni piatto, amore per i sapori”. Il suo “modo di lavorare in squadra, ha lasciato un segno che non dimenticheremo”.
Il suo team si unisce “al dolore della sua famiglia, dei suoi amici e di tutti coloro che hanno avuto la possibilità di conoscerlo e condividere con lui”, auspicando che “il suo ricordo resti vivo in tutto ciò che ha ispirato e nella passione che trasmetteva attraverso la sua arte”.
L’amico: “Gli piacevano salsa e merengue”
“Ero con lui, 48 ore prima della tragedia, nella stessa discoteca, perché lui aveva la passione del ballo, gli piacevano salsa e merengue”. Così il catanese Stefano Bonnici parla con l’emittente regionale Antenna Sicilia della sua amicizia con Luca Massimo Iemolo.
“Lavoravo con lui – racconta – mi aveva chiamato mentre ero in Messico e mi aveva chiesto di dargli una mano. Per un mese abbiamo anche vissuto nella stessa casa. Quarantotto ore prima del disastro eravamo insieme nella stessa discoteca. Quando ho saputo quello che era successo mi sono precipitato, uno spettacolo terribile: ho visto i corpi delle vittime estratti dalle macerie, uno a uno. Lui era forte, disponibile e tenace”.
(foto Facebook)