Mauro, morto a 40 anni |"La famiglia lo aspettava" - Live Sicilia

Mauro, morto a 40 anni |”La famiglia lo aspettava”

Mauro Milazzo

Mauro Milazzo, ex Lsu, avrebbe compiuto quarant'anni oggi. Guidava le linee 731 e 704 dell'Amat: stamattina lo attendeva un nuovo turno di lavoro, ma lo schianto della sua Fiat Idea contro un muro si è rivelato fatale. Gli amici: "Viveva per la moglie e i figli".

LA TRAGEDIA ALLA CONIGLIERA
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PALERMO – Casa e lavoro. Viveva per la sua famiglia e un’occupazione che gli aveva finalmente concesso un po’ di serenità. La vita di Mauro Milazzo però è stata stroncata da un violentissimo incidente stradale avvenuto proprio nel giorno del suo compleanno, quando, al ritorno dal turno di lavoro, avrebbe festeggiato i suoi quarant’anni coi tre figli e la moglie. Una tragica fatalità che riempie di dolore le parole di chi con lui viveva a stretto contatto, dai colleghi dell’Amat agli amici.

Milazzo, infatti, da quattro anni era stato assunto dall’azienda di via Roccazzo, dopo avere lavorato come Lsu anche al centralino della polizia municipale. Con la sua famiglia abitava in via Paruta e, stamattina, forse si era reso conto di essere in ritardo. “L’avevamo sentito al telefono dieci minuti prima – raccontano all’Amat – e da lì a poco avrebbe iniziato il turno”. E così, era uscito da casa intorno alle 4,30, era salito a bordo della sua Fiat Idea e imboccato la via Umberto Maddalena, la lunga strada conosciuta anche come “Conigliera” che molti automobilisti utilizzano come scorciatoia.

Nel giro di pochi minuti, quindi, avrebbe raggiunto la sede dell’azienda, ma il destino è stato crudele: all’altezza della zona di Poggio Ridente, infatti, il quarantenne avrebbe perso il controllo dell’auto che si sarebbe anche ribaltata. Un impatto violentissimo contro il muro, poi, l’ha ucciso sul colpo. “E’ una tragedia per la quale non esistono parole – dice un collega di Milazzo -. Lavorava qui da poco più di quattro anni, guidava le linee degli autobus 731 e 704: un grande lavoratore e padre di famiglia. L’ho visto l’ultima volta venerdì – continua il dipendente Amat – quando si è recato negli uffici per ritirare alcuni documenti, tra cui il Cud”.

Disponibile e socievole, ma anche discreto. Sono questi gli aggettivi che i colleghi riservano a Milazzo: “Non riusciamo a crederci, è stata una fatalità atroce, un incubo. I suoi occhi azzurri parlavano, mostravano il suo carattere trasparente, la sua bontà. I suoi figli e sua moglie erano la sua vita e sono sicuro che l’aspettavano per una bella festa al suo rientro”. E, invece, è un compleanno di strazio e dolore quello in via Paruta. Parenti ed amici si sono stretti intorno alla moglie di Milazzo, provando a trattenere in un abbraccio le lacrime. Anche tra gli autisti del capolinea alla stazione centrale si respira un’aria mesta: “Era uno di noi – dicono – che si dedicava al lavoro e agli affetti. E’ stata una notizia tremenda quella che ci è arrivata. Ci consola il ricordo del suo sorriso, speciale come lui”.


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