Mafia, colpo al clan di Resuttana | Maxi sequestro al boss Madonia - Live Sicilia

Mafia, colpo al clan di Resuttana | Maxi sequestro al boss Madonia

Si tratta di un appartamento in via Olivella, di un deposito in via Musotto, una villa a Custonaci. Inoltre, due polizze sulla vita e numerosi rapporti bancari tra cui libretti di risparmio postale, conti correnti , depositi e titoli detenuti presso diversi istituti di credito.Tutto era riconducibile al farmacista Aldo Madonia e alla moglie.

OPERAZIONE DEI ROS
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PALERMO – Colpo alle casse di Cosa nostra con un sequestro di oltre due milioni di euro di beni riconducibili al farmacista Aldo Madonia, esponente dell’omonima famiglia mafiosa del mandamento di Resuttana. Ad eseguire il sequestro su provvedimento della sezione Misure di prevenzione del Tribunale, richiesto dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi, sono stati i carabinieri del Rosa. Madonia era stato arrestato il 5 dicembre 2008 con l’accusa di  associazione mafiosa ed intestazione fittizia di beni: è stato recentemente condannato nell’ambito del processo “Rebus” a sette anni di reclusione che sta scontando nel carcere di Melfi.

Secondo l’accusa, reggeva il clan su mandato dei fratelli, che lo avevano tenuto in posizione “riservata”, nel tentativo di preservarlo da indagini. ma, queste ultime, si sono proprio concentrate su di lui, facendo venire a galla la sua posizione al vertice della famiglia mafiosa e il suo conseguente ruolo rilevante nella gestione degli affari di famiglia e del patrimonio che la cosca aveva accumulato negli anni: era lui a rappresentare il punto di riferimento dei diversi reggenti che si erano succeduti alla guida del clan, ma anche l’esecutore delle dipsosizioni che venivano impartite dal carcere, da parte dei fratelli maggiori, detenuti. I beni finiti sotto sequestro risultano collegati anche alla moglie del boss, Carla Cottone.

Si tratta di un appartamento in via Olivella, di un deposito in via Musotto, una villa a Custonaci, nel territorio del Trapanese. Inoltre, due polizze sulla vita della compagnia Aviva di Milano, per un importo complessivo di cinquecentomila euro, partecipazioni a fondi comuni d’investimento acceso dalla Capital SGR S.p.A e numerosi rapporti bancari tra cui libretti di risparmio postale, conti correnti , depositi e titoli detenuti presso diversi istituti di credito.

Un provvedimento che rappresenta soltanto il culmine di un percorso investigativo che dopo aver consentito l’arresto degli esponenti di spicco della cosca, a partire dai figli del capo mandamento Francesco Madonia, morto in carcere nel 2007. Il sequestro avvenuto il 9 novembre 2009 aeva già sottratto alla cosca beni per un valore di 15 milioni di euro: erano risultati appartenenti a Salvatore, Giuseppe e Antonino Madonia e a dei loro prestanome. Ma un altro colpo alla stessa famiglia mafiosa è stato inferto il 13 novembre 2010, con un sequestro di sette milioni di euro.

 


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