Maxi-concorso per 12 mila cattedre in autunno - Live Sicilia

Maxi-concorso per 12 mila cattedre in autunno

Il maxi-concorso riservato al personale docente già abilitato si farà: il bando uscirà subito dopo l’estate, probabilmente nel mese di ottobre, riguarderà tutti gli ordini di scuola, compreso l’insegnamento in quella d’infanzia e primaria, per complessivi 11.895 posti. A dichiararlo al sito della “Tecnica della Scuola” è stato il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo I posti che il Miur metterà a concorso riguarderanno solo le discipline che presentano vacanze sicure di posti. Ed in prevalenza le selezioni riguarderanno regioni del Nord Italia, dove c’è la maggiore carenza di docenti titolari di cattedra. Il numero sarà comunque sufficientemente ripartito: all’infanzia andranno meno di 2.000 posti, alla primaria tra i 2.000 e i 3.000. Alla secondaria, tra primo e secondo grado, l’altra fetta di contingente che porterà il numero complessivo di vincitori a quasi 12.000 unità. E’ intenzione del ministro, riposta il sito, assegnare il ruolo ai vincitori di questo concorso già nell’estate del 2013. Altrettanti, probabilmente qualcosa di più, verrebbero assunti attraverso le graduatorie ad esaurimento, dove sono oggi collocati oltre 230.000 supplenti abilitati. Si tratterà dell’ultimo concorso pubblico organizzato sulla base dell’attuale regolamento (inglobato nella Legge 124/1999), su cui viale Trastevere sta lavorando per apportarvi sostanziali modifiche: il Miur, infatti, ha intenzione di rendere operativo il comma 416 della Legge 244 del 2007, approvata durante la gestione Fioroni, in base al quale era prevista l’introduzione di procedure concorsuali pubbliche con cadenza biennale. Al termine di ogni sessione, in pratica, se il piano del Miur dovesse andare in porto, chi non dovesse entrare in ruolo dovrebbe perdere i requisiti d’accesso. E ripresentarsi daccapo ai nastri di partenza della nuova selezione. Una “mossa” che nei piani alti del dicastero di viale Trastevere reputano indispensabile per mettere un freno ad un’espansione di docenti precari, conclude la “Tecnica dellA scuola”.


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