PALERMO – Si torna in aula un anno dopo la sentenza di primo grado. Fuori dal bunker dell’Ucciardone scoppiò il finimondo alla lettura del verdetto che distribuiva condanne per oltre mezzo secolo di carcere ai 97 imputati del processo Apocalisse. Oggi l’appuntamento è nell’aula del carcere Pagliarelli per la prima udienza dell’appello. Si parte della durissima sentenza del giudice per l’udienza preliminare Giuseppina Cipolla, ma sarà battaglia. Lo conferma il fatto che due difensori, gli avvocati Giovanni Castronovo e Vincenzo Pillitteri, ritengono che il processo di primo grado sia viziato da nullità. Era cambiato il giudice in corso d’opera e, secondo i legali, furono acquisiti gli atti dell’istruttoria senza chiedere il consenso degli imputati. Se dovesse passare questa linea l’intero processo sarebbe a rischio.
Gli imputati avrebbero fatto parte del nuovo esercito di Cosa nostra azzerato fra il luglio 2014 e il febbraio 2015 con il blitz Apocalisse che colpì i clan di Tommaso Natale-San Lorenzo e Resuttana. Boss e gregari chiamati a raccolta da Girolamo Biondino, fratello di Salvatore, l’autista di Totò Riina, scarcerato pochi mesi prima. In primo grado ci furono una trentina di assolti, ma i pubblici ministeri Vittorio Teresi, Francesco Del Bene, Amelia Luise, Annamaria Picozzi, Dario Scaletta e Roberto Tartaglia hanno deciso di appellare le assoluzioni.
Le indagini di carabinieri, poliziotti e finanzieri della Valutaria tracciarono la nuova mappa del potere: Giuseppe Fricano, reggente di Resuttana, Sandro Diele della famiglia di Pallavicino-Zen, Tommaso Contino di Partanna Mondello, Silvio Guerrera (poi divenuto collaboratore di giustizia) capo della famiglia di Cardillo; Pietro Magrì, Gregorio e Domenico Palazzotto all’Arenella; Vito Galatolo, figlio del boss Vincenzo, all’Acquasanta (pure lui si è pentito), coadiuvato da Filippo Matassa.
Ecco l’elenco completo degli imputati e le pene inflitte in primo grado: Epifano Aiello (8 anni e 8 mesi), Domenico Baglione (9 anni e 4 mesi), Giuseppe Battaglia (8 anni), Giovanni Beone (10 anni), Girolamo Biondino (14 anni), Maurizio Bonfiglio (assolto, difeso dall’avvocato Massimiliano Molfettini), Giuseppe Bonura (8 anni e 8 mesi), Giovanni Cacciatore (9 anni e 4 mesi), Francesco Caporrimo (8 anni), Giulio Caporrimo (assolto, difeso dall’avvocato Giovanni Di Benedetto), Alessio Cariello (assolto, difeso dall’avvocato Cannata), Marco Carollo (4 anni e 8 mesi), Davide Catalano (assolto, avvocati Claudio Gallina Montana e Francesca Russo), Antonino Ciaramitaro (6 anni), Domenico Ciaramitaro (2 anni in continuazione), Gaetano Ciaramitaro (10 anni), Leonardo Clemente (assolto, difeso dagli avvocati Tommaso De Lisi e Massimiliano Molfettini), Domenico Consiglio (assolto, avvocati Pirrello e Nico Riccobene), Davide Contino (2 anni), Tommaso Contino (20 anni), Salvatore Coppola (2 anni), Francesco D’Alessandro (13 anni e 4 mesi), Salvatore D’Alessandro (9 anni e 4 mesi), Guido D’Angelo (10 anni e 8 mesi), Giuseppe Fabio Davì (9 anni e 4 mesi), Daiana De Lisi (assolta, difesa dall’avvocato Ferdinando Di Franco), Antonio Di Maggio (11 anni e 4 mesi in continuazione con una precedente condanna), Nicolò Di Maio (15 anni e 4 mesi), Filippo Di Pisa (assolto, difeso dall’avvocato Antonio Sottosanti), Sandro Diele (17 anni e 8 mesi), Ciro Enea (assolto, difeso dall’avvocato Carlo Catuogno), Erasmo Enea (assolto, difeso dagli avvocati Sanseverino e Giacopino), Carmelo Farnese (assolto, difeso dagli avvocati Vincenzo Giambruno e Salvatore Guggino), Gioacchino Favaloro (8 anni e 10 mesi), Francesco Ferrante (assolto, difeso dall’avvocato Rusciano), Gianluca Flauto (assolto, difeso dall’avvocato Giovanni Di Benedetto), Lorenzo Flauto (10 anni e 8 mesi), Roberto Flauto (assolto, difeso dall’avvocato Salvo Priola), Pietro Franzetti (2 anni), Giuseppe Fricano (14 anni), Vito Galatolo (6 anni e 8 mesi), Angelo Gallina (8 anni e otto mesi), Melchiorre Gennaro (1 anno e 4 mesi), Tommaso Bartolo Genovese (assolto, difeso dall’avvocato Antonio Turrisi), Carlo Lucio Ginestra (assolto, difeso dall’avvocato Mimmo La Blasca), Nicola Geraci (8 anni), Francesco Graziano (2 anni), Roberto Graziano (9 anni e 4 mesi), Camillo Graziano (9 anni e 4 mesi), Santo Graziano (8 anni e 8 mesi), Vincenzo Graziano (10 anni), Silvio Guerrera (10 anni), Gioacchino Intravaia (9 anni e 4 mesi), Avni Kpuzf (2 anni), Salvatore Lanzafame (assolto, difeso dall’avvocato Claudio Gallina Montana), Rosario Li Vigni (1 anno e 4 mesi), Luigi Li Volsi (assolto, difeso dall’avvocato Vincenzo Zummo), Paolo Lo Iacono (12 anni e 4 mesi), Angelo Lo Presti (assolto, avvocato La Rosa), Giuseppe Lombardo (1 anno e 8 mesi), Vincenzo Lucà (8 anni), Pietro Magrì (8 anni), Francesco Paolo Mangano (assolto, difeso dall’avvocato Naimo), Serafino Maranzano (3 anni e 8 mesi), Teresa Marino (assolta), Leonardo Marino (assolto, difeso dall’avvocato Michle Rubino), Filippo Matassa (12 anni e 8 mesi), Carmelo Meli (assolto, difeso dagli avvocati Claudia Gasperi e Giuseppe La Barbera), Salvatore Mendola (8 anni e 8 mesi), Francesco Militano (8 anni e 8 mesi), Marco Mineo (assolto, difeso dall’avvocato Marco Clementi), Pietro Mineo (assolto, difeso dall’avvocato Giuseppe Centineo), Salvatore Mineo (assolto, difeso dall’avvocato Clementi), Domenico Palazzotto (20 anni), Gregorio Palazzotto (20 anni), Serafino Piazzese (assolto, difeso dall’avvocato Concteta Rubino), Salvatore Picone (assolto, difeso dall’avvocato Adamo), Michele Pillitteri (classe 1960, 10 anni), Emilio Pizzurro (10 anni e 8 mesi), Aurelio Puccio (assolto, difeso dall’avvocato Pipitone), Leandro Puccio (assolto), Marcello Puccio (8 anni e 8 mesi), Ignazio Romano (2 anni), Antonino Salerno (assolto, difeso dall’avvocato Vincenzo Giambruno), Roberto Sardisco (10 anni e 4 mesi), Domenico Serio (assolto, difeso dagli avvocati Raffaele Bonsignore e Luca Cianferoni), Antonino Siragusa (8 anni e 8 mesi), Luigi Siragusa (9 anni e 4 mesi), Antonino Spina (assolto, difeso dall’avvocato Valerio Vianello), Antonino Tarallo (assolto, difeso dall’avvocato Filippo Gallina), Onofrio Terracchio (19 anni e 8 mesi), Aurelio Valguarnera (3 anni e 6 mesi), Calogero Ventimiglia (12 anni e 8 mesi), Giovanni Vitale (8 anni e 4 mesi).
A Galatolo e Guerrera non era stata riconosciuta l’attenuante speciale riservata ai collaboratori di giustizia. Secondo il giudice, entrambi i pentiti non sarebbero stati decisivi perché non avrebbero aggiunto elementi di novità rispetto a quanto già ricostruito dai pubblici ministeri.