CATANIA – Si chiude, dopo quasi dieci anni, con una sentenza di assoluzione il processo a carico di sei medici dell’emergenza catanesi, accusati di omicidio colposo professionale. Una storia giudiziaria che ha coinvolto i professionisti di due ospedali etnei. Al centro del dibattimento il decesso nel 2012 di un uomo colpito da pregresse patologie. Era affetto da tetraplegia e quindi impossibilitato a muovere gli arti superiori e inferiori. I medici sono stati rinviati a giudizio: l’uomo non è stato sottoposto a un intervento chirurgico ritenuto dai sanitari rischioso. L’anziano poi è morto nel secondo nosocomio. L’accusa si è basata sulle argomentazioni della consulenza del medico legale incaricato dal pubblico ministero, divergente da quella dei consulenti degli imputati. Il giudice Roberto Passalacqua ha assolto gli imputati, la procura invece aveva chiesto la condanna. Contenti dell’epilogo giudiziario gli avvocati che compongono il collegio difensivo, Eleonora Baratta, Francesco Fazzino e Claudio Galletta, Rosario Pennisi e il palermitano Alessandro Martorana. I familiari del deceduto sono stati risarciti tempo addietro, infatti avevano rinunciato alla costituzione di parte civile nel procedimento.
Soddisfatte le difese per l'epilogo giudiziario.
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