Medici senza frontiere di nuovo in azione nel Mediterraneo

Medici senza frontiere torna nel Mediterraneo con una nuova nave

La "Oyvon" è al momento attraccata al porto di Licata
AGRIGENTO
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PALERMO – Medici senza frontiere torna in mare con le attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale con una nuova nave: la Oyvon, che in norvegese significa speranza per l’isola. L’imbarcazione, al momento attraccata al porto di Licata (Agrigento), partirà per una nuova missione di salvataggio.

La nuova nave

Era una nave ambulanza in Norvegia, è stata ristrutturata e attrezzata per effettuare operazioni di ricerca e soccorso in mare; lunga 20 metri, ha 2 ponti per accogliere le persone soccorse ed è dotata di un gommone veloce (rhib). “Come organizzazione medico-umanitaria, la nostra presenza nel Mediterraneo e l’impegno nel supporto alle persone in movimento sono imprescindibili – dice Juan Matias Gil, capomissione di Msf – .Riprendiamo le operazioni perché abbiamo il dovere di soccorrere chi si trova in difficoltà in mare”.

Le ultime operazioni

“Persone spesso costrette a partire su imbarcazioni insicure dopo aver vissuto in condizioni deplorevoli e disumane e aver subito detenzioni, abusi ed estorsioni in Libia”. Msf aveva interrotto le operazioni di salvataggio quasi un anno fa, con la nave Geo Barents, attiva da maggio 2021 a dicembre 2024. La nave era stata sottoposta a un fermo amministrativo di 60 giorni nel settembre 2024, per presunte violazioni delle norme di sicurezza durante un salvataggio. L’equipaggio della Oyvon prevede la presenza a bordo di un medico e un infermiere.


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