PALERMO– Questa è, tra l’altro, una bella storia di donne che può essere raccontata sotto la lente della competenza, ma anche della passione e dell’intelligenza che rendono ogni professione un percorso al servizio del prossimo. Le protagoniste sono la professoressa Tania Rinaldi, oncologa, la professoressa Adriana Cordova, chirurgo plastico, e la dottoressa Elisabetta Orlando, medico anatomo-patologo. Tre medici del Policlinico ‘Paolo Giaccone’ di Palermo che è diventato centro di riferimento di un progetto per il melanoma. La testimonianza di una Sanità siciliana che sa, nonostante i suoi mille problemi, produrre eccellenza.
Il progetto
Il progetto LinkME è un network lanciato dall’Intergruppo Melanoma Italiano che tratta questo tipo di insidiosissimo tumore della pelle. Lo scopo – come si legge in una nota – è quello di “garantire un appropriato percorso di presa in carico del paziente, non solo grazie alla presenza del network ed anche attraverso la realizzazione di una piattaforma condivisa tra i Centri, assicura un percorso diagnostico e terapeutico omogeneo su tutto il territorio nazionale all’interno del quale le varie professionalità agiscano in sinergia e sintonia, come già avviene nei Centri di riferimento. Il progetto vuole, quindi, salvaguardare la salute di tutti i pazienti garantendo nell’intero percorso diagnostico-terapeutico, scelte appropriate e condivise all’interno del team multidisciplinare presente in ciascun Centro di Riferimento. ‘Il progetto LinkME di IMI – afferma il professor Ignazio Stanganelli, presidente Intergruppo Melanoma Italiano – desidera garantire a tutti i pazienti italiani, indipendentemente dal luogo di residenza, le migliori opportunità di cura grazie alla creazione di un ampio network di eccellenza dove il team multidisciplinare garantisce competenza, attenzione e qualità nella diagnosi e cura”.
L’importanza della prevenzione
Il Policlinico offre dunque assistenza grazie al suo team multidisciplinare. “Nell’Unità Operativa complessa di Chirurgia plastica da me diretta – dice la professoressa Adriana Cordova – vediamo una media cento nuovi casi di melanoma l’anno, provenienti dalla Sicilia occidentale. A questi vanno aggiunti i casi che ci vengono inviati dopo la diagnosi di melanoma primario, ovvero i casi inviati per radicalizzazione e linfonodo sentinella, o per il trattamento delle metastasi arrivando a duecento casi di interventi per melanoma ogni anno”. La professoressa Tania Rinaldi, responsabile del melanoma e testa collo, nel reparto di Oncologia medica del Policlinico, spiega: “La prevenzione è importante per tutti i tumori, ma ancor di più per il melanoma poiché poter fare diagnosi di melanoma ‘sottile’, ovvero ad uno stadio precoce, migliora sensibilmente la successiva prognosi del paziente”.
Il centro a Palermo
“Il nostro gruppo, che si identifica con l’acronimo G.O.M. (Gruppo Oncologico Melanoma), opera all’interno dell’Azienda Universitaria Policlinico Paolo Giaccone di Palermo. Qui, insieme all’eccellenza nell’ambito dell’assistenza sanitaria ai pazienti con melanoma, abbiamo altre due missioni: insegnare ai giovani medici, studenti e specializzandi, a riconoscere precocemente e trattare in modo corretto il melanoma e promuovere la ricerca”, aggiunge la professoressa Adriana Cordova, direttrice dell’unità di Chirurgia plastica e della relativa scuola di specializzazione.
L’importanza dei controlli
La dottoressa Elisabetta Orlando insiste sull’importanza dei controlli: “Durante la pandemia, ma soprattutto durante l’anno 2020, presso l’unità di Anatomia patologica abbiamo riscontrato una riduzione del numero di casi istologici per via della priorità data alle emergenze. Inoltre, si sono notevolmente ridotte anche le visite ambulatoriali. Fortunatamente, dall’autunno 2020 la situazione è migliorata, con una ripresa delle attività ambulatoriali in Chirurgia plastica e Dermatologia, attività di prevenzione primaria importante poiché permette di identificare precocemente la lesione melanocitaria considerata “a rischio” per l’insorgenza di melanoma. Grazie al servizio di Drive-in per lo svolgimento dei tamponi, disponibile presso il Policlinico, è stato possibile riprendere in maniera progressiva tutte le attività, dai controlli dei pazienti con sospetto melanoma, agli interventi chirurgici e alle terapie oncologiche”.