Crescita e giustizia sociale alla base della manovra da 35 miliardi che il cdm ha approvato ieri. Lo spiega la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa illustrando le misure del provvedimento. Mettere in sicurezza il tessuto produttivo e avere attenzione per le famiglie e i redditi più bassi.
‘Una manovra coraggiosa che scommette sul futuro, figlia di scelte politiche come è giusto per un governo politico’, chiarisce, aggiungendo che si è puntato al giusto senza cercare il consenso, e facendo appunto delle scelte politiche.
E sul fisco, nessun condono, ma aiuti al ceto medio e non ai ricchi. Lo Stato, spiega Meloni, interviene per calmierare le bollette per le famiglie con un Isee massimo che viene portato a 15 mila euro. La platea si allarga ‘ma la misura è per le più bisognose e vale 9 miliardi di euro’.
La tassa sugli extraprofitti sale dal 25 al 35%. Tre tasse piatte, tra cui quella sui redditi incrementali alle partite Iva che hanno una tassa piatta del 15% sul maggiore utile conseguito rispetto al triennio precedente con soglia massima 40 mila euro.
Taglio del cuneo, con aggiunta di un terzo punto per redditi fino a 20mila euro. Le misure per le famiglie e la natalità valgono 1,5 miliardi.
Per chi può lavorare, reddito di cittadinanza abolito alla fine del 2023: ‘Lo Stato non può occuparsi delle persone dai 18 ai 60 anni. C’è gente che lo prende da tre anni evidentemente non ha funzionato’, chiusa la premier.
