Rivoluzione in vista per la burocrazia di Palazzo delle Aquile. Il commissario Luisa Latella, infatti, ha approvato una delibera che ridisegna gli uffici comunali e in particolare, oltre a tagliare 15 posti da dirigente, rafforza e non poco la posizione del segretario generale della quinta città d’Italia.
Sia il segretario generale che il direttore generale infatti (incarichi al momento ricoperti da Fabrizio Dall’Acqua) potranno delegare le loro funzioni, creando di fatto una sorta di staff dirigenziale dagli amplissimi poteri. Il segretario, nel creare la propria “area”, potrà anche distaccare presso l’ufficio i dipendenti senza chiedere alcuna autorizzazione ad alcuno, nemmeno al sindaco, divenendo di fatto l’uomo-chiave dell’intera amministrazione comunale. Un piano ben più incisivo rispetto a quello elaborato dagli uffici e dietro cui ci sarebbe proprio Dall’Acqua, che ha però scatenato il malcontento di sindacati e burocrati e che non ha nemmeno ricevuto il parere degli uffici competenti.
Una riorganizzazione che costerà quattro milioni di euro e a cui seguirà una rotazione dei dirigenti. Ava precisato, però, che i 15 posti da dirigente tagliati erano già vacanti e, dato il blocco delle assunzioni, non era nemmeno possibile riempirli, ma l’atto formale mette nero su bianco quanto piazza Pretoria comunque risparmierà: 1,2 milioni di euro, facendo scendere la spesa da 8,3 a 7,1 milioni l’anno per i vertici della burocrazia. I dirigente, quindi, scendono da 103 a 88. Tra le novità, il dimezzamento dei dirigenti per le circoscrizioni (ci sarà un burocrate ogni due quartieri), l’accorpamento dei settori Verde e Ambiente e la nascita dell’ufficio Mobilità umana. All’appello manca, però, il servizio per la riscossione dei tributi. Per legge, infatti, da dicembre i comuni non potranno più affidarsi a terzi per riscuotere Tarsu o multe, ma dovranno farlo direttamente e arrivare impreparati a tale data rischierebbe di far venire meno introiti ad oggi vitali per la tenuta dei conti.