MESSINA – È arrivato a Messina con l’etichetta di miglior terzino destro della categoria, poi delle prestazioni con più ombre che luci, fino alla quasi rottura con Messina e lo staff tecnico, poi il derby che lo ha visto protagonista sulla sinistra. La stagione in giallorosso di Alex Benvenga assomiglia alle montagne russe, ma adesso è lui il primo a voler cercare la continuità: “Voglio solo guardare avanti, purtroppo sono successi episodi che in una squadra non dovrebbero accadere ma, purtroppo, accadono – ha spiegato – ora sono sereno, però adesso voglio trovare continuità nelle prestazioni perché sono stato incostante. Al mio campionato sin qui do un 6 di fiducia, perché sono consapevole di poter dare ancora molto di più. Non ho mai pensato di andar via”. Quella bordata che ha colpito il palo al 93’ nella sfida contro l’Aversa Normanna è una ferita ancora aperta: “Sarei ipocrita se dicessi che non ho ancora un po’ d’amarezza – ha commentato – però adesso non ci devo più pensare, la svolta alla mia stagione arriverà”. Adesso tocca lasciarsi dietro le spalle la vittoria nel derby con la Reggina, per concentrarsi in vista della difficile trasferta di Matera: “All’andata vincere il derby ci ha fatto male, ma adesso dobbiamo fare tesoro degli errori – ha dichiarato – prendere cinque gol in un tempo è una cosa che ti porti dentro e non è facile da mandar giù. Dobbiamo mettere in campo tutta la rabbia maturata dopo quella infausta giornata”.
Intanto il mercato del Messina si è vivacizzato, il Direttore Sportivo Danilo Pagni ha piazzato il colpo Srdjan Spiridonovic attaccante esterno classe ’93 cresciuto nell’Austria Vienna con cui ha esordito in Champions League. Il giocatore austriaco ha iniziato la stagione a Vicenza e arriva a Messina in prestito, ma con una clausola per il riscatto a titolo definitivo. Sempre in avanti sfumato Balistreri che si è accasato alla Reggina, mentre per il ruolo di terzino sinistro sembra raffreddarsi la pista che porta a Donida quindi la società del patron Pietro Lo Monaco starebbe pensando ad Alessandro Armenise della Paganese.