Germanà: “Nella Lega tornerà la pace, con De Luca per vincere”  - Live Sicilia

Germanà: “Nella Lega tornerà la pace, con De Luca per vincere” 

Le parole del deputato dopo l'intesa e il commento dell'esponente di Fratelli D'Italia Amata
AMMINISTRATIVE A MESSINA
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MESSINA – Con la sua scelta di prendere a braccetto l’aspirante Governatore della Sicilia Cateno De Luca e il suo prescelto alla corsa a sindaco di Messina Federico Basile, il deputato messinese Nino Germanà ha utilizzato tutta la sua libertà di movimento ma sul posizionamento numerosi sono gli interrogativi che non rovano risposta.

Germanà si muove da solo con De Luca & CO e con l’ex coordinatrice provinciale Daniela Bruno rimossa dall’incarico dal Commissario regionale Nino Minardo? Oppure la Lega –  Prima l’Italia sbarca compatta a questo accordo?

Intanto, Cateno De Luca ha voluto suggellare ieri il “connubio tecnico” con “Ninetto suo”, alias Germanà, con una serenata cantata fuori dall’abitazione del parlamentare sotto alla finestra, come nelle più teatrali dichiarazioni d’amore.

La reazione di Germanà 

Germanà ha gradito molto il gesto eclatante di De Luca e ripone estrema fiducia verso la condotta del suo schieramento: “I dissidi interni troveranno una pace ed una soluzione – si affretta a precisare -. L’argomento della competizione regionale è rimasto fuori per il momento dalle nostri riunioni interlocutorie, anche a Roma in presenza della nostra guida del Carroccio e di De Luca”.

Su Messina, così, “è stata creata una formula che può sorprendere perché movimenta i modelli tradizionali di partito e di Alleanza ma che sicuramente – spiega Germanà – ragiona per iniettare uno stato di salute e floridezza a Messina, a chi la popola e la vive. Il patto con De Luca è riservato a Messina, non ad altre città”. Poi l’ulteriore chiarimento: “Non cammino da solo ma ho dialogato con il nostro responsabile regionale. Tutti dovremmo recuperare una armonia che, come dice De Luca, serve a finalizzare l’obiettivo di vincere alla prima tornata del 12 giugno”.

Germanà rivela di essere stato combattuto per un mese intero ed in effetti i rumors che fosse “in profumo di fidanzamento politico” con De Luca, Basile e quindi Sicilia Vera erano sempre più martellanti. Il balletto è terminato con un anello al dito che potrebbe essere un preludio alle regionali, in funzione di un appoggio più consistente per la Presidenza della Regione ma per ora le “esibizioni canore” sono solo ipotesi.

Il deputato leghista non manca di elogiare Daniela Bruno. Germanà ribadisce: “Ha avuto coraggio nel manifestarsi autonoma perché Messina, per lei come per me, è al primo posto. Ma conto in una riconciliazione con i vertici per qualunque inconveniente”.

Il commento di Fratelli d’Italia con Elvira Amata

Ora il nodo da sciogliere per le amministrative di Messina è: cosa farà il raggruppamento di Fratelli d’Italia? Aspetteranno la fine della festività per decidere da che parte stare? Il capogruppo all’Ars di Fratelli d’Italia Elvira Amata glissa. “Abbiamo visto tutti – è il suo commento – le incertezze degli ultimi mesi. Quando un esponente di Fratelli d’Italia prende la parola pubblica, lo fa a nome del partito e mai a titolo personale. Perché la Bruno in quota Lega sarebbe stata allontanata dal suo ruolo? Le dinamiche fanno quantomeno riflettere che non ci sia unione nel loro interno. Tutti seguiranno Cateno De Luca? A noi non sembra una decisione lineare e collettiva. Non posso commentare oltre su questo fronte”.

A Palermo il candidato a sindaco di Fratelli d’Italia, secondo Amata “è un’ottima scelta: primo perché è una persona capace e poi perché è donna”. Poi Amata torna su Messina: “Avremmo una sfilza di nomi da proporre alla città – insiste la Coordinatrice provinciale –  ma abbiamo cercato la strada della proposta migliore che era quella di un nome unico di Coalizione. Non è che non ci convincessero le indicazioni di Maurizio Croce o Nino Germanà come candidati a sindaco ma il popolo di centrodestra vuole un programma organico e non spaccature. Forse il Centrodestra – aggiunge Elvira Amata – dimostra di non volere l’unità, forse di non voler governare la città creando confusione. I nomi sul piatto erano due. Per questo, come Fratelli d’Italia, abbiamo rallentato. Avremmo valutato il nome di Croce, non avremmo detto sì subito, avremmo testato il personaggio con il nostro elettorato per vedere la risposta, per dire la nostra. Certo – è la conclusione – non è accettabile che sia calato dall’alto, così com’è successo, solo perché una parte del Centrodestra lo vuole”.   


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