MESSINA – Vincere su rigore a tre minuti dal termine con un uomo in meno sa proprio d’impresa. Il Messina conquista tre punti e lancia un messaggio forte a chi guarda tutti dall’alto. Il problema di mister Di Napoli adesso è quello di contenere il comprensibile entusiasmo della piazza che adesso inizia a sognare. Se da un lato i giallorossi hanno vinto una partita difficile perché il Matera ha dimostrato d’essere una squadra compatta, dall’altro è anche vero che la direzione di gara non è stata all’altezza della situazione e sul piatto della bilancia pesa un rigore non concesso per una parata a porta vuota del centrocampista Baccolo. A parte l’errore arbitrale, c’è da dire che i padroni di casa in campo hanno messo il cuore e alla fine il successo è stato il giusto premio.
Mister Di Napoli dopo il turno di metà settimana con l’Ischia è costretto ad operare una mini rivoluzione per via delle assenze: in difesa Martinelli è squalificato e il suo posto se lo prende Palumbo, mentre in mezzo al campo a Bramati viene preferito Baccolo, sull’esterno viene Schierato Zanini. Mentre in avanti viene schierato dal primo minuto il portoghese Tavares. Si gioca su un terreno di gioco allentato dalla pioggia abbondante, mentre il vento impedisce il gioco aereo. La prima proiezione offensiva è di marca locale: al 3’ Zanini incrocia di controbalzo un cross tagliato di Gustavo, il tiro si perde a lato. Al 6’ si fanno vedere gli ospiti con Regolanti: la sua sgroppata viene vanificata dall’uscita di Berardi che neutralizza la proiezione offensiva. Al 19’ il gol del vantaggio del Messina arriva quasi inaspettato. De Vito guadagna il fondo sulla fascia di sinistra e lascia partire un cross tagliato dalla linea di fondo, il portiere Bifulco esce in maniera goffa e per Tavares è un gioco da ragazzi appoggiare in rete di testa in sospensione aerea. La squadra di Padalino non si scompone e con molto ordine cerca di recuperare lo svantaggio.
Alla mezz’ora l’azione contestatissima dei lucani: mischia furibonda in area di rigore del Messina, Zanini calcia a botta sicura da pochi passi dopo un rimpallo ma sulla sua strada trova Baccolo che salva con le mani sostituendosi al portiere. L’arbitro Vailante non vede nulla tra le proteste dei calciatori del Matera e lascia proseguire, sul capovolgimento di fronte viene atterrato Gustavo in aera di rigore, ma viene ammonito per simulazione, benché agganciato da un difensore avversario. In poco meno di trenta secondi cambia la storia della partita perché qualche minuto più tardi il Messina rimane in dieci per l’espulsione dell’ex Lecce, ammonito per la seconda volta per un fallo da tergo al 41’. Giallorossi ridotti in dieci e costretti a rinculare per difendere il vantaggio. Nella ripresa si assiste ad un’altra partita: il Matera cerca di sfruttare la superiorità numerica e lo fa con successo al 15’ trovando il pareggio con Iannini. Il cross dalla destra d’attacco è un invito a nozze per il centrocampista lucano dimenticato al centro dell’area di rigore dalla coppia di centrali: l’inzuccata è perfetta e per Berardi non c’è stato nulla da fare. Il pareggio galvanizza gli ospiti che credono nel colpaccio non facendo i conti con i cambi azzeccati di mister Di Napoli.
Decisivo l’ingresso in campo di Cocuzza a metà ripresa per uno stanco Tavares; alla fine si rivelerà la mossa decisiva. Mentre il Matera cerca il colpo del ko Iannini al 20’ (punizione deviata in angolo) e Letizia che spreca a lato di pochissimo al 34’, il Messina prepara il colpaccio. Al 42’ il neo entrato D’Agostino sbaglia l’alleggerimento e parte il contropiede del Messina dalla destra d’attacco; Cocuzza si invola sulla fascia e imbecca Zanini che si dirige verso la porta prima d’essere falciato da Feola (espulso dall’arbitro). E’ rigore per il mediocre signor Vailante. Dagli undici metri Cocuzza non sbaglia. Il San Filippo esplode di gioia. Nei 5’ di recupero non succede più nulla e la pizza adesso sogna.