MONDELLO (PALERMO) – Una squadra piena di giovani, di energia e soprattutto in salute. L’Atalanta di Gian Piero Gasperini è senza dubbio la squadra rivelazione del campionato di Serie A che si è appena concluso: i bergamaschi hanno tenuto testa a realtà ben più grandi conquistando l’accesso all’Europa League dell’anno prossimo e mettendosi alle spalle formazioni ben più blasonate come Lazio, Milan, Inter e Fiorentina. Ma il segreto di questa stagione esaltante dei nerazzurri è stato l’apporto tangibile dell’equipe medica di primo livello di cui dispone il club bergamasco che ha garantito condizione e risultati, rendendo un po’ più semplice il lavoro dello staff tecnico. L’esempio dell’Atalanta nella cura e nella riabilitazione degli atleti infortunati è adesso oggetto di numerosi convegni in giro per l’Italia e stamane ha fatto tappa a Mondello in un’assemblea organizzata da Mectronic con il patrocinio della Scuola di Specializzazione di Medicina dello Sport dell’Università di Palermo per far conoscere l’innovativa metodologia sulla diagnosi degli infortuni, le terapie e la riabilitazione degli atleti infortunati.
“Siamo riusciti a creare questa piattaforma formativa chiamata ‘Progetto formazione Atalanta Mectronic’ dove l’intento è quello di far sedere allo stesso tavolo professionisti di varie discipline che lavorano in vari campi con un focus particolare sulla riabilitazione sportiva – ha detto Paolo Citro della Mectronic Medicale –. Nella riabilitazione non è facile avere una conoscenza approfondita sugli strumenti – ha aggiunto – e quindi l’intento finale di questo convegno è quello di portare a conoscenza le metodiche innovative sull’utilizzo di laser, Tecar e soprattutto onde d’urto per la riabilitazione dello sportivo su lesioni muscolari e distorsione della caviglia”.
“Lo scopo è invitare tutte le persone che abbiamo incontrato in questi anni, di lavoro e di sacrificio, perché il mio staff ha lavorato bene anche negli anni passati dove abbiamo avuto qualche infortunato in più – ha aggiunto Marco Bruzzone, medico sociale dell’Atalanta Calcio –. Credo che in questo lavoro ci sia anche la componente fortuna, quella di avere una squadra molto giovane come quella di quest’anno con atleti sani. Per esempio negli anni passati mi è capitato anche in altre società di ritrovarmi già con degli infortunati, magari con qualcuno che doveva ancora recuperare da un infortunio al crociato di un anno prima”.
“La medicina dello sport è un po’ considerata in molti centri ed in molte università come la ‘cenerentola’ delle scuole di specializzazione – ha detto Francesco Cappello, direttore Scuola di Specializzazione Medicina dello Sport Palermo –. Il medico dello sport è visto come un ‘prescrittore’, come uno che alla fine rilascia un certificato di idoneità sportiva per i giovani ed i meno giovani. Invece il mondo della medicina dello sport è assai complesso: ci sono tanti aspetti che alle volte non vengono sufficientemente attenzionati”.