Basta con la diplomazia, con gli attacchi lanciati da chi gli sta vicino in sua vece. Gianfranco Miccichè ha dichiarato ai quattro venti, intervistato dal Tg3 regionale, che non si riconosce nel coordinamento del Pdl siciliano, essendo in contrapposizione con la giunta di Raffaele Lombardo.
Il sottosegretario alla presidenza del consiglio ha anche svelato che gli è stata offerta la presidenza della Regione Siciliana per fare cadere l’attuale governo. “Siamo alla frutta”, ha commentato. Ed ha fatto intendere di essere pronto alla costituzione di gruppi autonomi della sua corrente al Comune, alla Provincia di Palermo e all’Ars. Mosse politiche di rilevante consistenza numerica, perché in questo modo le giunte di Sala delle Lapidi e di Palazzo Comitini si troverebbero senza maggioranza nei rispettivi consigli.
Per di più, ha sfidato Giuseppe Castiglione così: “Se non si riconosce nel governo e se ne ha la forza, faccia uscire gli assessori dalla giunta e vada all’opposizione”.
La replica del coordinatore regionale del partito non si è fatta attendere: “Noi continuiamo a fare appello a Miccichè per l’unità del partito. È una risorsa, ma non possiamo accettare che vi siano due Pdl e gruppi autonomi”.
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