"Vince Meloni non il centrodestra, nascerà un nuovo partito" - Live Sicilia

“Vince Meloni non il centrodestra, nascerà un nuovo partito”

Miccichè a tutto campo. Un’analisi del voto senza peli sulla lingua che parte da Forza Italia e guarda al futuro.
L'INTERVISTA
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4 min di lettura

PALERMO – Gianfranco Miccichè è un fiume in piena. Il centravanti che ha guardato la partita delle amministrative dalla tribuna fa un’analisi del voto delle amministrative che va ben oltre il risultato di Forza Italia. “L’appiattimento sulla Meloni è pericoloso, nascerà un nuovo centro liberale che ha al primo punto una legge sui diritti civili”, dice Miccichè al termine di una lunga chiacchierata partita dal dato di Forza Italia. “Era così impellente il cambio al vertice? Forse non era vero. Ma lo zero virgola, come è avvenuto a Ragusa, non era mai successo in Forza Italia. Come il risultato di Siracusa, uno dei più bassi della storia”, dice l’ex coordinatore regionale.  “Anzi su Catania…ma pensando che c’era D’Agostino in più, potevamo aspettarci di più. Mi viene da fare una battuta: erano molto favoriti dal fatto che c’era Caruso assessore…”

“Cuffaro e Lombardo da presidenti prendevano il 20%”

Battute al vetriolo a parte, l’ex presidente dell’Ars sottolinea un dato saliente. “La cosa oggettiva è che per la prima volta nella storia Forza Italia ha il presidente della Regione e perde voti ovunque.  Quando erano presidenti Cuffaro e Lombardo prendevano ovunque il 20%. La cosa strana è questa, non lo dico per ripicca ma è un’analisi che va fatta”. E aggiunge: “La presenza del presidente per il proprio partito normalmente porta consensi”. Nemmeno il lavoro unitario rivendicato dai nuovi vertici azzurri in seno al tavolo regionale lo convince. “Il tavolo regionale ha sempre trovato la quadra alle amministrative perfino a Palermo l’anno scorso quando la situazione sembrava irrecuperabile. Qual è la novità? Edy Bandiera che si è candidato da solo e Turano che è assessore ma pare che è la prima volta che questo tavolo regionale non ha funzionato tanto bene, aveva sempre lavorato in maniera straordinarie e il centrodestra aveva sempre vinto tutto nei capoluoghi e ha sempre vinto con grande tranquillità”, dice. 

La fine del centrosinistra e la vittoria del civismo

Poi allarga lo sguardo e mette in piedi un’analisi complessiva del quadro che ci consegnano le urne. “L’analisi seria riguarda due punti; i partiti nazionali hanno preso legnate, la sinistra è finita, imbarazzante il centrosinistra sia che il Pd vada solo o con il M5s: crollati entrambi”, esordisce. E aggiunge.  “Nei quattro capoluoghi: due candidati vincono senza partiti, il risultato Catania era scontato e poi c’è Taormina che stata una straordinaria vittoria del civismo: quando si candida De Luca vince. La politica se continua a sottovalutare questo fenomeno farebbe un errore colossale”.

“Falcone unico leader di Forza Italia”

Poi torna su Forza Italia. “L’analisi del voto è abbastanza triste. Forza Italia, continuo a tifare per lei, mi dispiace dirlo ma su Trapani nessuno ha fatto campagna elettorale, a Ragusa mi risulta che non sia mai andato nessuno nemmeno a fare le liste. Il coordinatore regionale ha un compito quello di fare le liste: non basta chiamare qualcuno e dirgli che deve fare le liste. Bisogna andare lì come faceva quel cretino di Miccichè che andava nei comuni e ci stava dieci giorni per lavorare alle liste”, spiega. “Le analisi si devono fare seriamente per capire dove si è sbagliato e vanno fatte bene e si agisce di conseguenza. Seriamente dobbiamo dire che oggi Forza Italia ha dimostrato di avere un leader vero che si chiama Falcone e sapete che non mi fa simpatia quindi sono onesto”.

De Luca non si può sottovalutare

 

“C’è il trionfo del civismo, Cassì era di Db non ha voluto i partiti e ha vinto al primo turno, De Luca idem, Tranchida è stato con persone di destra e sinistra e ha stravinto per la seconda volta consecutiva. I partiti devono capire che la gente deve riconoscerli in qualche modo. Quelli del centrodestra non possono rifarsi sempre alla Meloni perché poi i siciliani sono siciliani e non vuole saperne di logiche romane: De Luca vince perché parla di territorio. Sud chiama Nord, state tranquilli il Nord risponderà prima o poi. Quando sei credibile e continui a chiamare qualcuno, questo qualcuno arriva”. E insiste: “Non si può sottovalutare De Luca”.

“Nascerà un partito liberale che ha come primo punto i diritti civili”

Miccichè immagina delle conseguenze sul quadro politico di non poco conto. “Il centrodestra stravince quando fa riferimento alla Meloni ma una cosa di questo genere non può durare perché la Meloni non viene da un mondo moderato e quando l’estremo comincia a stravincere, le preoccupazioni salgono. Da domani, vedrete, ci sarà la ricerca di una aggregazione di centro dopo un risultato elettorale in cui stravince soltanto la Meloni non il centrodestra”.  “Alla luce dei risultati di queste elezioni  è evidente che la politica ha bisogno di un grande cambiamento e questo cambiamento può avvenire con la nascita di un grande partito liberale, che guarda al civismo e a una parte della sinistra riformista, che ha i diritti civili al primo punto dello statuto”, profetizza Miccichè che sull’ultimo punto sta già facendo la propria parte firmando l’appello al sindaco Lagalla per la trascrizione dei nomi dei genitori dei figli delle famiglie arcobaleno. Tema sul quale Miccichè annuncia che farà un’interrogazione parlamentare per chiedere perché “il ministero dell’Interno non ha i moduli che prevedono i genitori e non il padre e la madre. Non so come andrà a finire, io però faccio la mia parte”. Altro che stare in tribuna (e nemmeno in panchina).


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