"Miccoli ceda la fascia |Non può essere il capitano" - Live Sicilia

“Miccoli ceda la fascia |Non può essere il capitano”

Salvino Caputo

Parole dure quelle del deputato regionale Salvino Caputo contro il capitano del Palermo, Fabrizio Miccoli, indagato dalla Procura per accesso abusivo a sistema informatico in concorso.

Caputo e Alfano contro il giocatore
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PALERMO – “La squadra ufficiale della città di Palermo, che ha visto cadere per mano mafiosa magistrati, componenti delle forze dell’ordine, giornalisti, imprenditori ed esponenti politici, non può essere rappresentata e guidata in campo da un soggetto che, secondo le cronache giudiziarie, coltiva amicizia personali con esponenti di primo piano delle famiglie mafiose, addirittura, mettendo a disposizione schede telefoniche per eludere controlli”. Parole dure quelle del deputato regionale Salvino Caputo contro il capitano del Palermo, Fabrizio Miccoli, indagato dalla Procura per accesso abusivo a sistema informatico in concorso.

“Così come è estremamente grave – prosegue Caputo – l’aver sconsigliato al nipote del boss latitante Matteo Messina Denaro di presentarsi agli allenamenti in quanto vi erano presenti quelli che Miccoli chiamò sbirri nuovi. Il presidente Zamparini dovrebbe prendere, dunque, provvedimenti preventivi, anche in autotutela e al di là dei risvolti giudiziari, nei confronti di Fabrizio Miccoli: nell’ultima partita che il Palermo giocherà domenica prossima contro il Parma, per esempio, sarebbe il caso che la fascia di capitano non fosse al braccio del numero 10 ancora in forza nel Palermo”.

“Non ci stiamo occupando né possiamo farlo, degli aspetti penali – riprende Caputo – ma soltanto di immagine dell’integrità della società e della squadra rosanero. Proprio perché è la squadra di una città ove due diverse concezioni di vita, quella dettata dalla mentalità mafiosa e quella della vera e propria lotta alla mafia, si scontrano giornalmente, non possiamo permetterci, noi palermitani, un’immagine meno che pulita di un team sportivo che vuol anche essere simbolo di revanche per un popolo troppo spesso colpito proprio dalla criminalità organizzata la quale ne frena lo sviluppo economico e intellettuale”.

Le dichiarazioni di Sonia Alfano
“Leggo allibita sulla stampa le notizie relative alle intercettazioni che coinvolgono il capitano del Palermo, Fabrizio Miccoli, il quale avrebbe addirittura avvisato telefonicamente il nipote del boss latitante, Matteo Messina Denaro, della presenza di ‘sbirri nuovi’ allo stadio. A parte il fatto che non è la prima volta che il nome del calciatore rosanero viene accostato a quello di personaggi legati al mondo della malavita, mi chiedo come sia possibile che l’idolo di tanti ragazzi, il leader di una squadra di calcio, possa prestare il fianco a situazioni del genere, quando invece dovrebbe dare un esempio ben diverso ai giovani”. Sonia Alfano (residente della Commissione Antimafia Europea) interviene in merito alle nuove intercettazioni della Dia che riguardano il capitano del Palermo calcio, Fabrizio Miccoli.

“Miccoli – spiega Sonia Alfano – dovrebbe essere già in Procura a chiarire la sua posizione, se non avesse nulla da temere. E invece resta in silenzio. Perché tace? Dica piuttosto da che parte sta, se dalla parte dei boss o dalla parte della legalità, se da quella delle Partite del Cuore oppure no. O forse – si chiede Alfano – non può dire nulla perché teme salti fuori dell’altro? Abbandoni questo silenzio che, visto il quadro gravissimo che emerge dalle indagini della DIA, potrebbe destare sospetti ancora più seri. Dica come stanno veramente le cose – conclude – perché tanto la verità, prima o poi, viene sempre a galla”.

 

 

 

 

 


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