Sirigu 6,5. Il giovane guardapali consegna agli almanacchi la sua seconda partita da titolare in serie A e il suo ingresso in campo è salutato con giubilo dal popolo palermitano. Salvatore da Nuoro ripaga l’affetto dei tifosi con una prova senza sbavature in cui è stato più impegnato con i piedi che con le mani. Non butta mai la palla e gioca bene con i suoi difensori in fase di disimpegno. E quando nella ripresa Diego calcia sulla traversa un calcio di punizione dal limite è baciato da quella fortuna che aiuta solo gli audaci come lui.
Bovo 7. Con Migliaccio e Kjaer disinnesca le fiammate offensive juventine con puntualità. Mai in affanno sulle palle alte, anche se contro si ritrova dei mostri come Amauri e Iaquinta, l’ex romanista è anche autore di un commovente contropiede che avrebbe meritato altri esiti.
Kjaer 7,5. Il solito padrone dell’area di rigore. Anche a gioco fermo, quando alla mezzora ferma sulla linea un tiro di Camoranesi a porta sguarnita per atterramento di Sirigu. Nel gioco aereo si segnala come tra i top player del campionato italiano. Insuperabile.
Migliaccio 7. Sistemato da Zenga sulla linea dei tre difensori non sbaglia un colpo. Ricorre con sapienza al fallo tattico. La sua intelligenza non si discute e, nonostante madre natura non lo abbia dotato di un fisico da corazziere, non si lascia sovrastare da chili e centimetri dei suoi avversari. Finisce la sua gara a centrocampo e anche lì si fa rispettare per quantità e qualità.
Cassani 6,5. Dalle sue parti agisce gente come Grosso e Iaquinta, ma il buon Mattia non risente di timori reverenziali e sin dal primo minuto cerca di martellare sulla corsia di destra la Signora. In un paio di occasioni cerca anche la conclusione dalla distanza ma i suoi tiri si infrangono sul muro bianconero.
Pastore 6,5. Con il conforto di quattro compagni di reparto l’argentino aggiunge sostanza all’estro che spesso lo ha portato ad eccessi poco graditi dal pubblico e da Zenga. E’ lui a rubare palla e a servire Cavani in occasione del gol che sblocca la partita. Nella ripresa imposta un paio di ripartenze rosanero servendo bene Miccoli. Poi lascia il posto a Budan quando c’è bisogno di alleggerire la pressione juventina. Prezioso e in crescita.
Simplicio 7. Lo aveva dichiarato in settimana: “Per battere la Juve dovremo correre, correre, correre”. Il paulista ha tenuto fede alle promesse e ha sciorinato una prova superlativa, coniugando alla perfezione corsa e qualità in fase d’impostazione. Il gol del raddoppio rosanero è la ciliegina sulla torta di una serata magica.
Bresciano 7. Finalmente una prova degna della fama dell’australiano. Piazzato nel trio di centrocampisti centrali palermitani, Mark sfodera tutta la sua esplosività sia in fase di interdizione che in fase offensiva. Tenta qualche volta la conclusione dalla distanza ma senza fortuna.
Balzaretti 6,5. Come Cassani trae giovamento dal 3-5-2 varato da Zenga che consente all’ex juventino di spingere con continuità, limitando le discese degli esterni piemontesi. Zebina soffre molto le sue sgroppate sulla corsia di sinistra e in più di un’occasione mette in mezzo dei traversoni pericolosi per la Zebra.
Cavani 7. Dopo 14 minuti ha sulla testa la palla che può fare esplodere il Barbera ma sbaglia clamorosamente la zuccata con Buffon praticamente fuori causa. Dopo venti minuti mette paura a Buffon con un destro che costringe il portierone bianconero al corner. E’ la prova generale per il gol del vantaggio rosa che lo ripaga di tanti chilometri percorsi per la causa rosanero. Non si risparmia mai e si arrende solo ai crampi a una decina di minuti dal termine.
Miccoli 7,5. Il solito trascinatore. Quando la palla passa di suoi piedi sono sempre grattacapi per Chiellini e Legrottaglie a cui il Romario del Salento scappa puntualmente come un’anguilla. Il suo moto perpetuo si trasforma in un incubo per tutto il pacchetto arretrato bianconero. Il palo gli nega la gioia di un gol che sarebbe meritato. E quando non può pungere personalmente apre varchi preziosi per Cavani e i centrocampisti palermitani.
Nocerino sv. Rileva Brasciano e puntella il centrocampo abbassandosi sulla linea dei difensori per dare una mano in fase di copertura.
Goian sv. Entra quando Cavani non ha più benzina e si piazza al centro della difesa.
Budan sv. Sostituisce Pastore nei minuti finali per far respirare la squadra e alleggerire la pressione bianconera.
Zenga 7. Le indovina tutte. La scelta di rendere più folto il settore nevralgico del campo passando al 3-5-2 premia il coraggio dell’Uomo Ragno che questa volta mette in vetrina un Palermo d’assalto e anche bello da vedere. L’augurio è che questa vittoria segni la svolta nella sua stagione.
Orsato 6,5. Il fischietto di Schio dirige senza macchie un incontro in cui non sono mancati gli scontri fisici ma che è stato caratterizzato da grande fair play in campo. Adotta un metro di giudizio equo da entrambe le parti ed è ben assistito da Copelli e Grilli azzeccando tutte le segnalazioni di fuorigioco.