Michel Platini
10 A Michel Platini, se è vero che tra i tanti motivi per cui l’Italia è stata scartata come sede degli Europei, c’è pure la lontananza di Palermo – immaginiamo – dal centro abitato civile più vicino. Però vorremmo dire a Michel che ci stiamo attrezzando per metterci al passo col resto del mondo più illuminato: l’acqua corrente già l’abbiamo, talvolta a spruzzi. Per il dentista… Beh, si vedrà.
9 A coloro che, a Palermo, hanno gufato Simon Kjaer. Il ragionamento sottile era questo: se si infortuna e non va ai Mondiali, magari resta. Raro esempio di attaccamento alla maglia e ai giocatori.
8 A Lo Monaco. Perchè è sempre, tenacemente, incredibilmente, incrollabilmente, Lo Monaco.
7 Alla Francia che ha ottenuto gli Europei. Con Platini nella stanza dei bottoni, un’impresa impossibile.
6 Alla nascente campagna acquisti del Palermo. Promette, promette. Già per Davide Faraoni della Lazio (a proposito, quando l’ingaggio di Antonello Cracolicio?) ci tremavano i polsi. Ma quando abbiamo sentito che potrebbe arrivare il camerunense Emana, detto “La Pantera di Yauondè”, abbiamo sfiorato la crisi mistica.
5 A Zamparini, perchè è sempre Zamparini. E’ un complimento eh, niente crociate stavolta….
4 A chi crede che il calcio sia un’occasione di espressione libera di passione e di confronto civile. Si trovi un bravo psichiatra.
3 A Sabatini. Nonostante tutto farà un ottimo lavoro, in silenzio e senza straparlare. Veramente un tipaccio poco raccomandabile, in un mondo di Masanielli e venditori di fumo.
2 Al pubblico rosanero sugli spalti del “Barbera”, ieri, oggi e domani. La partita con la Samp è un esempio raro di buona condotta. Sarà per questo che non ci hanno dato gli Europei?
1 A De Rossi della Roma. Dire quello che si pensa – giusto o sbagliato che sia – nel calcio è un peccato mortale.
0 A un ottimo titolare di un bar palermitano che ha osato comprare una pagina sul “Giornale di Sicilia” per festeggiare la Champions dell’Inter. Gli hanno scagliato contro di tutto, c’è perfino un gruppo su Facebook che invita a non comprare più nulla da lui. Così impara.
