Micron, trovata l'intesa |Ecco tutti i numeri - Live Sicilia

Micron, trovata l’intesa |Ecco tutti i numeri

Il colosso americano frena sugli esuberi annunciati in prima battuta che passano da 419 a 320 unità su tutto il territorio nazionale, da 127 a 39 nel sito catanese. Vecchio Ugl: “Questo risultato non è quello che speravamo, ma è il massimo che siamo riusciti ad ottenere”. Bianco: “Strategico intervento di Renzi”.

CATANIA- Micron: arriva l’accordo. Il colosso americano frena sugli esuberi annunciati in prima battuta che passano da 419 a 320 unità su tutto il territorio nazionale. Dopo numerose mediazioni l’intesa viene raggiunta, il passo successivo e definitivo arriverà con il voto dei lavoratori iscritti alle varie sigle sindacali. Luca Vecchio, segretario dell’Ugl metalmeccanici, illustra così i dettagli dell’intesa. “In sintesi, l’ipotesi d’accordo raggiunta prevede una riduzione degli esuberi da 419 a 320 unità, derivanti da 85 persone che rimarranno nei loro siti, più 8 già trasferiti e 6 che si sono già licenziati”. Il testo, inoltre, prevede, una ricollocazione interna di altri 40 dipendenti sul territorio nazionale e 62 all’estero. “Per agevolare questi spostamenti nelle nuove sedi -spiega il sindacalista- i lavoratori saranno sostenuti con 30 mila euro oltre le policy aziendali”.

C’è poi il capitolo STMicroelectronics: la casa madre si è detta disponibile ad assorbire 170 lavoratori. Un’operazione che nel sito catanese porterebbe ad una riduzione degli esuberi Micron che passerebbero da 127 a 39 unità. “Per permettere un graduale assorbimento del personale che andrà in STMicroelectronics e per trovare nuove soluzioni per i restanti esuberi- continua Vecchio- sarà utilizzata la CIGS con un’integrazione salariale da parte dell’azienda pari a 500 euro circa per 12 mesi per chi non passerà ad STM e 200 euro per chi passerà. L’incentivo all’esodo su base volontaria partirà da 28 mensilità a scalare”.

Secondo i calcoli della Cgil nessun esuberò dovrebbe riguardare il sito catanese perché i licenziamenti verrebbero “superati dall’impegno delle istituzioni ad applicare gli strumenti già previsti dall’accordo”.

Micron, inoltre, si è impegnata a favorire economicamente la rilocazione presso altre aziende con l’ausilio delle regioni. Il piano occupazionale nei prossimi mesi verrà monitorato trimestralmente dal Ministero dello Sviluppo Economico.

“Questo risultato non è quello che speravamo ma è il massimo che siamo riusciti ad ottenere”, dice Vecchio che però non esclude che l’accordo sia una sorta di primo passo verso l’obiettivo sperato: la salva guardia di tutti i posti di lavoro. Dello stesso avviso la Cisl. “Dopo l’intesa raggiunta su Micron – dicono Rosaria Rotolo, segretaria generale Cisl Catania, Rosario Pappalardo, segretario territoriale Cisl e Piero Nicastro – più intenso dovrà essere l’impegno istituzionale del sindaco Bianco, della Regione Siciliana e del governo nazionale per impegnare le risorse previste dalla Comunità Europea, per lo sviluppo della microelettronica su cui coinvolgere anche le aziende presenti nel territorio”. “Ora sarà importante che i lavoratori si esprimano sull’accordo – aggiungono – ma l’anno di cassa integrazione speciale previsto nell’intesa dovrà essere sfruttato per programmare e creare le condizioni perché tutti i lavoratori siano ricollocati”. Dello stesso tono le dichiarazioni del segretario nazionale della Uilm Luca Colonna. “Sono stati scongiurati i licenziamenti – afferma il sindacalista in una nota – e sono previste soluzioni occupazionali certe per più di due terzi degli interessati. Inoltre, c’è almeno un anno di tempo per individuare, attraverso incentivi all’uscita, ’outplacement’, progetti di ricerca finanziati dalla Ue tramite le Regioni, le soluzioni per il rimanente un terzo dei lavoratori”. “Abbiamo individuato una buona soluzione – conclude Colonna – ma saremo soddisfatti solo quando avremo trovato la soluzione occupazionali per tutti”.

Cauti i commenti della Cgil. “Non possiamo dirci certo soddisfatti al cento per cento- sottolineano il segretario generale della Camera del lavoro, Giacomo Rota e il segretario generale della Fiom Cgil, Stefano Materia- ma possiamo dire che questa è l’ipotesi migliore possibile di accordo. Aggiungiamo che azienda e lavoratori si sono lasciati, vicendevolmente, con la precisa e convinta intenzione di ricollocare i lavoratori licenziati, nel migliore modo possibile e in tempi brevi”. “Regione Sicilia e Comune di Catania, inoltre, si sono impegnati a mettere in atto eventuali iniziative a sostegno della occupazione dei lavoratori, con imprese del settore, qualora dovessero emergere difficoltà al termine dei due anni di percorso”, aggiungono.

Parole di entusiasmo arrivano dal sindaco Enzo Bianco. Il primo cittadino sottolinea e rivendica il ruolo centrale che l’amministrazione ha avuto nella gestione della vertenza, a partire dal tavolo permanente “che ha consentito un lavoro di ricucitura risultato di fondamentale importanza”. “Strategico, poi – secondo Bianco – è stato l’intervento, da noi sollecitato, del governo Renzi”. Parole queste che fanno a pugni con le dichiarazioni del segretario dell’Ugl Vecchio che considera il risultato ottenuto un merito dai sindacati. “L’Epilogo di questa vertenza ci lascia con un sentimento di rabbia e d’indignazione, soprattutto, nei confronti di chi dei nostri governanti, negli ultimi quattro anni, poteva fare qualcosa in più e non l’ha fatto”. “Il frutto di quest’ipotesi d’accordo è comunque merito dell’instancabile mobilitazione dei lavoratori, della RSU e non certo di qualche politico, soprattutto siciliano, che solo adesso, a termine di un’estenuante trattativa sindacale, sta tentando di saltare sul carro dei vincitori”.


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