Micron, tutti insoddisfatti |del vertice al Ministero - Live Sicilia

Micron, tutti insoddisfatti |del vertice al Ministero

Il Ministro ha riconvocato le parti per il 21 febbraio. In queste settimane, intanto, si terranno riunioni sindacali in ambito locale e regionale per valutare nuove iniziative. SCIOPERO NAZIONALE IL 6 FEBBRAIO

la vertenza
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CATANIA – Insoddisfatti. Questa la posizione dei sindacati, Cisl e Uil, in relazione alla vertenza Micron e alla decisione dell’azienda di microelettronica di procedere con la mobilità di centinaia di dipendenti. Per la Cisl si tratta si una “Posizione dell’azienda inaccettabile: bisogna fare tutto il possibile per cambiare la decisione, anche con l’impiego di ammortizzatori sociali alternativi”. Così, infatti, il sindacato catanese, presente oggi con il segretario territoriale Rosario Pappalardo al tavolo ministeriale sulla vertenza Micron e sul settore della microelettronica, ha commentato le intenzioni dei vertici di Micron. “L’azienda intende andare avanti con la procedura di mobilita – spiega Pappalardo – una posizione inaccettabile e occorre fare tutto il possibile per cambiarla. Sarà importante l’azione che verrà messa in campo dalle istituzioni locali e dal governo. Il ministero dello Sviluppo ha chiesto all’azienda la disponibilità ad affrontare la discussione senza la presenza della procedura di mobilità che prevede un taglio di oltre 400 lavoratori in Italia. E mette a disposizione anche la possibilità di utilizzare ammortizzatori sociali alternativi alla mobilità. Purtroppo, l’azienda ha ribadito la disponibilità al confronto ma in presenza della procedura già avviata.

Con la Fim, abbiamo chiesto al governo – aggiunge Pappalardo – di svolgere un ruolo attivo nella vertenza per cercare interlocuzione con la proprietà, in modo da intervenire per far rientrare i licenziamenti. Abbiamo apprezzato la presenza e la vicinanza ai lavoratori dell’assessore Attività produttive della Regione siciliana e del vicesindaco di Catania. Ci aspettiamo, così come dichiarato dagli esponenti istituzionali presenti all’incontro, di costituire un fronte comune che porti a ritirare i licenziamenti da parte di Micron e, attraverso un confronto di merito, mettere in campo strumenti e soluzioni per tutelare lavoratori e territorio.

Ora il governo attiverà un percorso di confronto con l’azienda, parallelamente si svilupperà il confronto sindacale in sede aziendale, così come prevede la procedura e da qui a quando ci sarà il prossimo incontro ministeriale, tra circa 2-3 settimane, intorno al 21 febbraio, si dovrebbe tenere la riunione del tavolo locale con Regione, amministrazione comunale e Micron. Per Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl catanese “è importante avviare velocemente a Catania il tavolo permanente per affrontare i problemi relativi all’insieme del settore e, nello specifico, per la situazione Micron. Assieme alla Fim Cisl, continueremo le mobilitazioni e tutte le azioni di lotta a sostegno di questa delicata vertenza”.

E per nulla soddisfatti si dichiarfano anche i rappresentanti della Uilm. “Non siamo per nulla soddisfatti dell’esito dell’incontro di oggi al Ministero dello Sviluppo economico in cui la Micron, a dispetto delle richieste di sindacati e rappresentanti istituzionali di Stato, Regione e Comune, ha confermato la procedura di mobilità per 128 dei 324 lavoratori dello stabilimento catanese- afferma il segretario provinciale Uilm Matteo Spampinato. La multinazionale ha solo offerto la propria disponibilità al confronto per rivedere le strategie aziendali che riguardano le proprie fabbriche in Italia”. Conclude Spampinato: “Restano ancora sessanta giorni di tempo per scongiurare i licenziamenti. Il 21 febbraio, il Ministero ha riconvocato le parti. In queste settimane, intanto, si terranno riunioni sindacali in ambito locale e regionale per valutare nuove iniziative. Ribadiamo, comunque, che i risultati del tavolo ministeriale di oggi non sono positivi”.

Il confronto al ministero dello Sviluppo sul settore della microelettronica continuerà il 7 marzo con la presenza delle regioni interessate. “La decisione della Micron di procedere con i licenziamenti negli stabilimenti italiani, e con maggiore incidenza in quello di Catania, volontà ribadita dall’azienda nell’incontro odierno al MiSE, è inaccettabile e deve trovare una decisa risposta dal Governo regionale e da quello nazionale. Prioritaria deve essere la tutela dei lavoratori e del loro futuro occupazionale”. Lo dichiara Salvo Pogliese, vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana, dopo l’esito negativo dell’incontro odierno tra i vertici della Micron e il Ministero dello Sviluppo Economico. “L’Italia e la Sicilia non possono tollerare l’arroganza di un’azienda, i cui ricavi sono in costante aumento, che in maniera unilaterale decide di delocalizzare i suoi stabilimenti nel nostro territorio gettando nello sconforto migliaia di famiglie”.

AGGIORNAMENTO ORE 19.45. La Micron non recede di un solo passo. Le procedure di mobilità che riguarderanno 420 lavoratori in Italia, 128 dei quali a Catania, proseguiranno nell’iter di discussione di sede aziendale il 7 e il 12 febbraio prossimi. A poco e niente, sino ad oggi, sono valse le sollecitazioni istituzionali, politiche e sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, e da Fiom, Fim, Uilm e Uglm di Catania che sono partite a livello locale e nazionale, non solo per evitare i licenziamenti, ma anche per trovare nuove soluzioni di recupero, vista la qualità tecnica dei lavoratori e le potenzialità stesse del settore. Per questo i sindacati organizzeranno il 6 febbraio uno sciopero nazionale di 8 ore e una serie di manifestazioni provinciali sparse per l’Italia con modalità ancora in via di definizione. Si può riassumere così l’incontro svoltosi stamattina a Roma, nella sede del Ministero dello Sviluppo economico, sulla vertenza Micron e su tutto il versante della microelettronica nazionale. Nella prima fase dell’incontro con le segreterie nazionali infatti, si è tenuto un tavolo generale di settore che ha già fissato una nuova data di approfondimento per il prossimo 7 marzo, in presenza di delegazioni più ampie e Rsu. In una seconda fase dell’incontro ministeriale, dedicata più specificatamente al caso Micron (erano presenti anche i deputati nazionali e la Regione Sicilia), l’azienda ha dimostrato ancora una volta rigidità e poca disponibilità alle proposte esterne; nonostante ciò, è già stato fissato un prosieguo a carattere nazionale dell’incontro il 21 febbraio a Roma. Per quella data è stata anche prevista una partecipazione allargata, seppure esterna, all’evento, con tanto di corteo e presidio davanti la sede ministeriale. Dalle città sedi di Micron partiranno pullman con sindacalisti e lavoratori.


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