Miglior@Giustizia, il nuovo volto| del Tribunale di Catania - Live Sicilia

Miglior@Giustizia, il nuovo volto| del Tribunale di Catania

Presentato ieri il progetto Fondo Sociale Europeo degli uffici giudiziari catanesi realizzato in collaborazione con il FormezPA. Una manifestazione civica al Palazzo di Giustizia di Catania, chiusa dal concerto dell’orchestra “Falcone-Borsellino”.

CATANIA – Festa ieri sera al Palazzo di Giustizia di Catania con tanti cittadini, studenti e il concerto finale della giovane orchestra “Falcone Borsellino”. Una grande manifestazione civica rivolta alla città in cui giudici, le associazioni di volontariato, gli enti che si occupano di migranti e di contrasto alle mafie hanno presentato il lavoro delle sezioni penali del Tribunale di Catania, le buone pratiche in favore dei minori migranti in tema di adozione e contrasto all’illegalità, lo sportello per il Cittadino e le opportunità di formazione e tirocinio offerti dalla Corte d’Appello per i giovani neo laureati. Ma non solo.

In contemporanea all’evento si è svolto il convegno dal titolo Miglior@Giustizia con la partecipazione di rappresentanti delle Istituzioni giudiziarie e locali, del prefetto del Ministero dell’Interno, Angelo Trovato, del vice presidente della Regione siciliana, Mariella Lo Bello, del rettore dell’Università degli studi di Catania, Giacomo Pignataro e del presidente del tribunale etneo Bruno Di Marco. Al centro dell’incontro l’illustrazione del progetto “Fondo Sociale Europeo degli uffici giudiziari catanesi”, realizzato in collaborazione con la Regione Sicilia e con il supporto del Formez.

Si tratta di un innovativo miglioramento dell’assetto organizzativo degli uffici giudiziari di Catania, fra cui la Corte d’Appello e il Tribunale (settore civile e affari amministrativi). Un progetto complesso e articolato nato dalla crescente esigenza degli organi giudicanti di razionalizzare l’organizzazione interna del lavoro negli uffici, di snellire i tempi attraverso anche un uso ottimale delle risorse a disposizione. L’obiettivo dunque è quello di potenziare le capacità istituzionali e semplificare le procedure tecniche e amministrative degli uffici al fine di rendere più efficiente l’intero sistema giudiziario. L’intervento consta di varie fasi: realizzazione di un front office, costruzione di strumenti di accountability sociale (bilancio sociale e carta guida ai servizi offerti dagli uffici giudiziari del territorio), costituzione di un gruppo, e di affiancamento di esperti del FormezPa. Ma tra i risultati già conseguiti una significativa riduzione dei tempi solitamente impiegati da Procura e Corte d’Appello nel passaggio fascicoli I e II grado, per esempio.

Ma tra i risultati più importanti quello dell’istituzione del progetto “Migrantes”.L’emergenza umanitaria e il correlato afflusso di cittadini stranieri sulle coste siciliane ha generato un aumento esponenziale dei ricorsi depositati per avverso diniego della protezione internazionale ai richiedenti asilo. Un fatto che avrebbe di conseguenza generato un ingolfamento del sistema di lavoro della prima sezione civile del Tribunale, area a cui compete la risoluzione dei ricorsi in materia. Per far fronte a tali problemi, dunque, gli uffici coinvolti e il Formez hanno innanzitutto ideato una telematizzazione delle comunicazioni trasmesse tra Tribunale e Commissioni territoriali per il riconoscimento dello status di rifugiato. Un intervento reso possibile grazie ad un accordo inter istituzionale che in via sperimentale ricorre all’utilizzo della posta pec.

“Ringrazio – ha dichiarato il presidente Bruno Di Marco – di cuore i magistrati e gli esperti del Formez che hanno offerto il loro importante supporto nella realizzazione di questo progetto. Da quando ho assunto l’onere e l’onore di guidare questo Tribunale tra le tappe che mi prefiggevo di raggiungere c’era proprio il consolidamento delle procedure telematiche a cui ricorrono gli uffici e l’accorpamento di sette sezioni distaccate in tre poli fondamentali, un struttura collegiale per quanto riguarda i maxi processo e altro ancora. Questo è un primo bilancio delle cose realizzate che riteniamo sia giusto rendere noto, non per farci vanto, ma quanto per condividere con tutti voi l’emozione dei risultati finora raggiunti. I risultati raggiunti dall’uomo sin dopo la seconda guerra mondiale affondano le loro radici nel rispetto della dignità dell’uomo. Ritenendo quest’ultimo fattore fondante e principio inderogabile della struttura sociale e sancito dall’articolo 2 della nostra Costituzione. Ma mi rattrista avere la consapevolezza che il concetto di dignità risulta spesso avvolto da un velo di relatività” – ha concluso il presidente del Tribunale di Catania, Di Marco.

 


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