PALERMO – Martedì 19 marzo scioperano i fonici, trascrittori e stenotipisti forensi. A Palermo il presidio delle lavoratrici e dei lavoratori della società Ricina, dei Tribunali di Palermo e Termini Imerese, impiegati nel servizio di documentazione degli atti processuali nell’appalto del ministero di Giustizia si terrà dalle 9.30 alle 13.30 al Palazzo di Giustizia, in piazza Vittorio Emanuele Orlando.
La protesta è articolata nei territori e rientra nello sciopero nazionale di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTrasporti, per la vertenza dei lavoratori delle società Nuovi Orizzonti, Ricina e Verbatim. Fa seguito alla giornata di mobilitazione nazionale del 18 gennaio e alla settimana di presidi organizzati in tutta Italia dal 19 al 25 febbraio scorso. La nuova mobilitazione è stata indetta dai sindacati di categoria “alla luce del grave silenzio” da parte del titolare del dicastero, il ministro Carlo Nordio, e in seguito al mancato riscontro all’ennesima richiesta di attivazione di un tavolo permanente di confronto sindacale, sollecitato a più riprese, “utile ad affrontare le incertezze sul mantenimento dei livelli occupazionali e salariali attualmente presenti nell’appalto in scadenza”.
“Noi lavoratrici e lavoratori siamo consapevoli e pronti al proseguimento della mobilitazione se dovesse insistere dopo questo secondo sciopero il silenzio da parte del ministero. Più che mai adesso, le istituzioni tutte sappiano, e per quanto di pertinenza anche la parte datoriale ne prenda atto, che a tanti silenzi corrisponderanno ancora tante giornate di sciopero, mobilitazione e protesta”, dichiarano Emanuele Bongiorno e Rosolino Lo Cicero rsa Filcams Cgil Palermo. I sindacati chiedono l’internalizzazione di tutti i lavoratori e le lavoratrici, un tavolo permanente di contrattazione con il ministero della Giustizia e garanzie sul mantenimento dei livelli salariali e occupazionali sul territorio.
A Palermo Filcams, Fisascat e Uiltucs lunedì attendono di essere ricevuti dal presidente del Tribunale, Piergiorgio Morosini, per illustrare le rivendicazioni alla base della vertenza.
“Non potevamo non tornare in piazza dopo il grave silenzio del Guardasigilli, condotta che stigmatizziamo, dopo le tante sollecitazioni da parte dei sindacati e lo sciopero dello scorso 18 gennaio- dichiarano il segretario generale Filcams Cgil Giuseppe Aiello e il segretario Filcams Palermo Manlio Mandalari – Come territorio, in occasione dello sciopero di domani abbiamo richiesto al presidente del Tribunale di volerci incontrare con una delegazione dei lavoratori, per riportare al Guardasigilli le istanze del territorio, a supporto della vertenza nazionale”. In una nuova missiva inviata al Guardasigilli i sindacati, “considerato che il ministero della Giustizia non ha dato avvio al processo di internalizzazione né ha individuato, in tal senso, una precisa e concreta prospettiva temporale”, stigmatizzano “il clima di grande tensione tra le lavoratrici e i lavoratori, che da anni chiedono il superamento della precarietà dell’appalto e condizioni di lavoro adeguate alla delicatezza del servizio che svolgono con competenza e professionalità”.