CATANIA. L’ennesima tragedia del mare ha scritto la sua sceneggiatura: forze dell’ordine, volontari, istituzioni, giornalisti. E, poi, loro: i migranti sopravvissuti. Quattrocentosedici in tutto. Un numero. Come quello dei morti al largo delle coste siciliani soffocati nella stiva della nave con la quale avrebbero voluto approdare verso la speranza della libertà: le persone che non ce l’hanno fatta, alla fine, sono state ben 49.
Due, le operazioni di soccorso eseguite dal dispositivo di sicurezza. La prima, quella con i 49 morti ed i 313 superstiti, ha portato in salvo 42 donne (una di queste in stato di gravidanza) e 9 minori. Nel secondo barcone, quello con 103 migranti, vi erano invece 4 donne e 5 minori.
Ad essere tratti in salvo sono stati migranti provenienti dai Pesei sub-sahariani, nord-africani (in prevalenza Marocco e Egitto) e asiatici (come India e Bangldesh). Tutti approdati, questa mattina, a bordo del pattugliatore Siem Pilot battente bandiera norvegese al molo di Mezzogiorno del Porto di Catania. Attivato il sistema di accoglienza con Croce Rossa e Protezione Civile: tutto sotto il coordinamento della Prefettura che deciderà sull’iter burocratico legato alle salme delle vittime che sono state trasportate all’interno di una cella frigorifera al reparto di medicina legale dell’ospedale Garibaldi. Sui tempi, molto dipenderà anche dalla magistratura (che ha aperto un fascicolo contro ignoti per “omicidio colposo”) visto il necessario e opportuno esame cadaverico che verrà eseguito sui corpi.
Sul posto, gli agenti della Squadra Mobile che – con il supporto di carabinieri e guardia di finanza – hanno avviato l’indagine volta a individuare la presenza di possibili scafisti sui superstiti. Presente alle operazioni di sbarco il vice-sindaco Marco Consoli (“I superstiti non resteranno a Catania ma verranno inviati in altre regioni d’Italia: siamo pronti a seppellire qui le vittime”) e gli assessori Rosario D’Agata e Angelo Villari. Intanto, il tradizionale spettacolo pirotecnico per festeggiare Sant’Agata, previsto per stasera, è stato sospeso in segno di rispetto.
A margine dello sbarco la Comandante della Siem Pilot, Lise Dunham, ha incontrato i giornalisti per fornire dettagli sulle operazioni di soccorso: “Abbiamo fatto alcune indagini a bordo del barcone ed abbiamo raccolto delle prove che forniremo al governo italiano che coordina l’inchiesta. Abbiamo parlato con alcuni dei migranti che conoscono l’inglese: molti erano tristi per avere perso i loro mariti. Alcuni dei sopravvissuti hanno problemi di salute ma non si tratta di casi gravi. Qualche caso di disidratazione e dissenteria. A bordo abbiamo dato loro cibo e acqua e abbiamo cercato di tranquillizzarli fino all’arrivo a Catania”.
I migranti sarebbero partiti da Zuwara, in Libia, la notte tra venerdì e sabato scorsi. Questo da quanto hanno saputo alcuni mediatori di Save The Cildren che hanno parlato con alcuni superstiti. Giovanna Di Benedetto di Save The Cildren al Porto di Catania ha precisato che sono poche le informazioni raccolte. “Hanno raccontato – afferma – che c’erano molte persone nella stiva che sono morte asfissiate. Alcuni di loro sono del Bangladesh e quindi abbiamo seri problemi di comunicazione. I sopravvissuti – ha concluso – sono già sugli autobus e saranno subito trasferiti verso il Nord Italia: Torino, Milano, Bologna e Firenze”.