Migranti, sei sbarchi a Lampedusa: arrivate 268 persone - Live Sicilia

Migranti, sei sbarchi a Lampedusa: arrivate 268 persone

Nell'hotspot di contrada Imbriacola ci sono 2.488 persone a fronte di 400 posti disponibili
IMMIGRAZIONE
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PALERMO – Sono 268 i migranti giunti a Lampedusa dopo che le cinque imbarcazioni e il gommone sui quali viaggiavano sono state soccorse, al largo dell’isola, dalle motovedette della Guardia di finanza e della Capitaneria. Salgono a 12, a partire da mezzanotte, con un totale di 535 persone, compresi quattro minorenni e 52 donne, gli approdi registrati nell’isola delle Pelagie.

Si sono dichiarati originari di Costa d’Avorio, Guinea, Nigeria, Burkina Faso, Libera, Eritrea, Gambia, Egitto, Siria, Ghana e Sudan. Un gommone, con a bordo 78 migranti, e un natante di sette metri con a bordo 39 persone sono stati soccorsi, in eventi Sar, dalla nave ong Louise Michel.

In questo momento all’hotspot di contrada Imbriacola ci sono 2.488 persone a fronte di 400 posti disponibili.

Le parole del cardinal Zuppi: “Sicilia esempio di accoglienza”

 “La Sicilia è un esempio storico di accoglienza. Lo è nella sua stessa identità. Non può essere lasciata sola, dobbiamo aiutarla. L’Europa deve aiutare l’Italia o meglio dobbiamo trovare delle risposte insieme. Questa consapevolezza di non reagire all’emergenza, dopo 20 anni, non è pensabile. Dobbiamo avere una visione per il futuro. Credo che la storia della Sicilia ci aiuta a capire quanto accoglienza vuol dire scegliere il domani, chiusura vuol dire restare quello che siamo, restare vecchi”. Lo ha detto il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, oggi a Siracusa per l’apertura dell’Anno mariano indetto dall’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto.

A margine della celebrazione nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime, il cardinale Zuppi riferendosi all’Anno mariano ha detto: “Una bellissima iniziativa del vescovo e della Chiesa di Siracusa per un anniversario che ci aiuta a ricordare la sofferenza, a sentire la consolazione nella sofferenza e a capire il tanto dolore e le tante lacrime che abbiamo intorno a noi”.


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