Il Palermo di Delio Rossi strapazza il Milan a San Siro annientando i padroni di casa. Miccoli e compagni, alla seconda vittoria consecutiva, contengono per novanta minuti il gioco dei rossoneri dimostrando d’aver recuperato quello smalto e quella vivacità di gioco che mancava da troppo tempo.
L’avvio di partita è decisamente di marca Palermo che confeziona ben tre ottime palle gol in appena cinque minuti. A rendersi pericoloso per primo è Edison Cavani. L’attaccante huruguaiano, che dimostra d’aver superato il trauma dell’aggressione subita in settimana, sbaglia il diagonale a porta vuota, mangiandosi il gol del vantaggio rosanero. Pochi secondi dopo ci prova Fabrizio Miccoli, ma la conclusione del salentino viene neutralizzata da Dida. Il Palermo dimostra di voler fare il colpaccio all’ombra della Madonnina e al quinto minuto è Bresciano a provare la castagna dalla distanza. Il sinistro del australiano trova attento l’estremo difensore rossonero che schiaffeggia il pallone fuori. Il Milan subisce il gioco del Palermo che dopo poco torna ad impensierire Dida, ma il destro di Nocerino termina di poco sopra la traversa. Leonardo non ci sta e carica i suoi che finalmente si fanno vedere dalle parti di Sirigu. Seedorf mette davanti a Sirigu la palla perfetta, Borriello si getta in spaccata, ma arriva con un attimo di ritardo: palla sul fondo. Inevitabilmente, dopo l’euforico avvio, soprattutto grazie al gioco degli ospiti, il ritmo della partita cala. Alla mezz’ora è di nuovo il Milan a sfiorare ancora una volta il gol: il diagonale mancino di Borriello, pescato magistralmente da Ronaldinho, fa la barba al palo terminando sul fondo. Poco dopo è ancora il Palermo a impensierire Dida. Miccoli si procura e calcia una punizione da posizione pericolosa, ma il pallone si infrange sulla barriera; sulla ribattuta arriva Cassani che però conclude sul fondo. I minuti finali del primo tempo sono un batti e ribatti tra le due squadre che scelgono di andare al riposo senza sbilanciarsi più di tanto, e votando le proprie azioni al pressing difensivo.
Il rientro in campo vede le stesse formazioni dell’avvio di partita. Nocerino, colpito duro nel corso del primo tempo, ha smaltito il colpo e dimostra di poter tenere anche nella ripresa. Il copione è lo stesso dei primi 45 minuti, con il Milan che stenta a trovare l’ordine necessario per impostare le proprie azioni. Al quarto minuto Miccoli sale in cattedra e castiga i rossoneri. Il fantasista vola sulla sinistra e si inventa un destro a giro, deviato leggermente da Zambrotta, che trafigge Dida. Palermo in vantaggio e Milan in crisi di identità. Leonardo corre ai ripari inserendo Pato al posto di uno spento Abate, ma sulla scia dell’entusiasmo sono sempre gli ospiti a fare la partitta con un pressing straordinario. Al decimo minuto Cassani scodella in area un pallone sul quale non arriva d’un soffio Simplicio disorientato da un’uscita scelleratamente a vuoto di Dida. Anche Delio Rossi decide di mescolare un po’ le carte richiamando Simplicio e inserendo Pastore. Al 17′ Miccoli fa Ronaldinho e dopo aver saltato con un sombrero Nesta, scambiato di prima con Pastore e saltato con mezza veronica Antonini, mette al centro nuovamente per l’argentino che è bravo a scegliere il tempo giusto per servire Bresciano. L’australiano, con la porta spalancata, non può far altro che spedire in rete il pallone. Il Milan è in bambola e il doppio vantaggio del Palermo non scuote più di tanto i rossoneri. Al 23′ Rossi decide di far rifiatare Miccoli e dar spazio a Budan. Leonardo incita i suoi ma senza ottenere l’effetto sperato. Così il tecnico brasiliano chiama Seedorf per inserire Inzaghi, con la speranza che il falco possa far male ad un Palermo che nel frattempo controlla senza problemi. Al 30′ Ambrosini è bravo a pescare proprio Inzaghi che di testa prova il colpaccio. Il suo tiro però non ha la forza sufficiente per superare Sirigu che con una parata plastica neutralizza il tiro. Due minuti dopo c’è spazio pure per Flamini che Leonardo manda in campo al posto di Ambrosini. Nei minuti finali Sirigu si esalta con due bellissime parate su Flamini prima e su Zambrotta dopo, ma il Milan non riesce a costruire più di tanto azioni pericolose. Il fischio finale consegna al Palermo la seconda vittoria consecutiva (seconda anche nella sua storia a San Siro) e una certezza: il Palermo è tornato e può dire la sua in questo campionato.