PALERMO – Recepire una legge nazionale e modificare l’articolo 5 del Piano urbanistico commerciale di Palermo aprendo alla possibilità di richiedere licenze per locali in centro storico con una metratura che supera i 200 metri quadri. A chiederlo è il consigliere comunale di Italia viva, Francesco Bertolino, sostenuto dai due gruppo consiliari renziani a Palazzo delle Aquile. “Un appello – sostiene Bertolino – lanciato affinché le istituzioni locali competenti possano superare questo incomprensibile stallo che ormai dura da troppi anni: recepire la legge nazionale che libera dai vincoli previsti da una vecchia e superata regolamentazione sui limiti di estensione delle attività commerciali. Il decreto legge 214 del 2011 e alcune successive modifiche liberano in maniera chiara il limite, tutt’oggi presente a Palermo, sulle superfici delle attività commerciali recitando sottolineando che ‘le Regioni e gli enti locali adeguano i propri ordinamenti’ – prosegue Bertolino -. È infatti paradossale che dal 2011 viene introdotta una legge, che la Regione Siciliana non la recepisca e che il consiglio comunale di Palermo ad oggi non abbia discusso la proposta di delibera sulle modifiche all’articolo 5 a favore delle medie strutture di vendita”.
Il consigliere comunale Iv poi prosegue: “Da tre anni si trova all’ordine del giorno del Consiglio, dopo essere stata esitata dalla giunta comunale nel 2016 e dopo che la stessa commissione consiliare competente, con voto unanime, ha votato favorevolmente alla proposta”. Un appello rivolto anche alla Regione, e in particolare al suo vice presidente Gaetano Armao, che sulla materia ha formulato uno specifico positivo parere sull’obbligo di adozione della legge nazionale “affinché si possa superare questa incomprensibile limitazione che di fatto blocca e paralizza la possibilità di fare impresa, per rivitalizzare zone della città che oggi vivono in forte disagio”.
L’approvazione della proposta di delibera, secondo Bertolino, “consentirebbe di ristabilire le condizioni basilari per qualsiasi prospettiva di investimento da parte di privati e sono fortemente convinto – aggiunge – che, paradossalmente, potrebbe anche favorire la nascita di nuove piccole realtà a cui il provvedimento mirava in un’ottica di tutela ma che oggi, con il radicale cambio delle realtà produttive, sono impossibilitate ad attecchire in diverse zone oramai ridotte a un totale deserto di attività commerciali. Un esempio su tutte: via Roma”.
A sostegno dell’iniziativa di Bertolino anche i due capigruppo Iv Sandro Terrani e Gianluca Inzerillo, insieme con i colleghi Dario Chinnici, Carlo Di Pisa, Catia Meli, Giuseppina Russa e Ottavio Zacco, che nelle prossime settimane “si faranno promotori di un incontro specifico con chi condivide questa battaglia al fine di sollecitare con forza il superamento di questa grave limitazione”.