15 mln per Monte Pellegrino | Arenella e Vergine Maria a rischio - Live Sicilia

15 mln per Monte Pellegrino | Arenella e Vergine Maria a rischio

Palazzo delle Aquile annuncia una serie di provvedimenti per la messa in sicurezza del monte, dopo il crollo del 31 dicembre. Ma avverte: "Altre zone sono a rischio". Orlando: "Spostare le persone? Almeno siano consapevoli del pericolo".

PALERMO – Monte Pellegrino è un gigante dai piedi d’argilla e per questo il comune di Palermo ha deciso di correre ai ripari, evitando che si staccano altri massi come quello che, il 31 dicembre scorso, per lo shock termico dovuto al troppo freddo, è rotolato giù colpendo una casa sul lungomare Cristoforo Colombo. Una tragedia per fortuna sfiorata, ma che potrebbe non essere un caso isolato se non si intervenisse al più presto. Basti pensare che il masso era alto quanto una palazzina di quattro piani.

“Monte Pellegrino è una straordinario patrimonio di Palermo, che viene però da un periodo di mancanza di cura e attenzione”, ha detto il conferenza stampa il sindaco Leoluca Orlando. Anche perché il Pai, il Piano di assetto idrogeologico che individua le aree più a rischio, è ormai vecchio e va aggiornato, visto che le informazioni sulle abitazioni risalgono al 1988. Per questo Palazzo delle Aquile chiede alla Regione di inserire nelle aree a maggiore rischio anche interi pezzi della Favorita, dell’Addaura e di Vergine Maria: zone in cui sorgono case i cui inquilini, probabilmente, non sanno nemmeno di vivere con il costante rischio che la montagna ceda.

“Si può pensare a forme di delocalizzazioni, che però non sono semplici – dice il sindaco – ma almeno dobbiamo informare del rischio”. Un rischio che non è campato in aria: le zone denominate R4, infatti, sono quelle in cui si rischia la vita e oggi, Pai alla mano, sono più limitate di quelle che dovrebbero essere. Per risolvere definitivamente il problema di monte Pellegrino servirebbero centinaia di milioni di euro, ma per il momento ne sono stati impiegati 15 per la messa in sicurezza delle zone più a rischio: entro l’anno dovrebbe essere completata l’opera sul cimitero dei Rotoli, così da riaprire la parte chiusa, e prima dell’estate verranno montate le barriere para-massi in via Monte Ercta. Mancano all’appello solo i collaudi, poi Rap e Coime provvederanno all’asfaltatura e ai muretti a protezione della sede stradale. La settimana prossima, invece, partiranno i lavori sul versante Addaura del monte, quello da cui si è staccato il masso, con barriere più efficaci delle transenne che, in questi giorni, qualche incosciente ha rimosso mettendo a rischio i passanti.

“L’ultimo episodio, quello del 31 dicembre, conferma l’esigenza di affrontare l’emergenza – continua il primo cittadino – monte Pellegrino è della Regione, ma non per questo stiamo con le mani in mano”. E infatti Palazzo delle Aquile, con la collaborazione dell’Università, ha predisposto un aggiornamento del Pai che adesso dovrà approvare la Regione. “Il 18 dicembre abbiamo prelevato 100mila euro per le barriere paramassi in via Ercta e il 5 gennaio abbiamo apposto la segnaletica per il pericolo di caduta massi”, ha detto il vice Emilio Arcuri.

Il Comune ha anche predisposto in tutte le zone a rischio, quelle già segnalate come tali e quelle da segnalare, lo stop a costruzioni e demolizioni. “Molti abitanti non sanno di abitare in una zona a rischio”, ha continuato Arcuri. Tra le nuove zone parte della Favorita (dalla strada per monte Pellegrino a via Papa Sergio), di Vergine Maria, dell’Arenella e dell’Addaura. I nuovi dati, inoltre, saranno inseriti nel nuovo Prg. Salvi invece i lidi, che non sono a rischio. Palazzo delle Aquile redigerà uno studio di fattibilità delle opere necessarie a ridurre il pericolo di perdita di vite umane, chiedendo anche finanziamenti a Regione e Stato.

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