Monte Pellegrino, l'incendio e l'ipotesi razzo: "Notte d'inferno"

Monte Pellegrino, l’incendio e l’ipotesi razzo: “Notte d’inferno”

Il racconto di ore difficili. Com'è la situazione su Monte Pellegrino.

Una nube densa, nera e grigiastra su Monte Pellegrino, ecco il panorama desolante di molte ore. Gli ultimi focolai in via di spegnimento. “Il fuoco è divampato sotto Castello Utveggio – dice Salvo Cocina, dirigente generale della Protezione Civile regionale -. Forse è stato provocato dal lancio di un razzo, ma sono in corso accertamenti. Ci sono ancora dei piccoli roghi. Sono entrati in azione due canadair, due elicotteri della Forestale, le squadre dei vigili del fuoco, della forestale e della Protezione Civile, con un’autobotte del Comune e una della Città metropolitana”. GUARDA IL VIDEO

Le fiamme si sono alzate subito dopo mezzanotte e hanno offerto a una città attonita un’immagine che ha riaperto le ferite della paura, dopo il grande incendio del 24 e 25 luglio scorsi. Chi è arrivato in soccorso ha combattuto una battaglia difficilissima che, per il momento, sembra vinta.

L’associazione Misericordia Palermo che agisce in tanti settori ha dato un contributo determinante con i suoi volontari della Protezione Civile. “Ci siamo attivati che era mezzanotte passata, per il rogo nato, a quanto pare, dal lancio di un razzo sotto Castello Utveggio – racconta il governatore dell’associazione, Vincenzo Marra -. Abbiamo limitato i danni, con i vigili e la forestale, salvando il castello che era in una situazione complicata”.

“Una notte d’inferno”

“Quando sei coinvolto in una notte d’inferno come questa – dice Marra – pensiamo subito a salvare le persone e le case. Anche noi finiamo in prima linea. In quel momento pensi soltanto a spegnere il fuoco, a domare le fiamme, a combattere. Soltanto dopo, magari, pensi alla famiglia e ti tremano le gambe per la stanchezza e per l’emozione. Siamo volontari, lo facciamo per passione e per solidarietà. Ci bastano un sorriso e un abbraccio”. Vincenzo Marra ha la voce che vibra per via dell’adrenalina ancora in circolazione. “Alla fine sei contento perché sei stato utile e hai vinto. Noi, questa notte, abbiamo vinto”.

“Innescato da un razzo”

“L’incendio che è divampato su Montepellegrino potrebbe essere stato innescato da un razzo, o gioco d’artificio, sparato da via Bonanno verso la parete rocciosa. E’ questa l’ipotesi più probabile sull’innesco delle fiamme che tanti danni hanno provocato. Mi sembra difficile che sia stato un errore. Qualcuno voleva provocare danni che potevano bloccare i cantieri di rimboschimento avviati dopo la devastazione dell’incendio del 16 giugno 2016″. Lo dice all’Ansa il direttore della riserva di Montepellegrino, Giovanni Provinzano.


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