Monte Po, è allarme rifiuti tossici |Residenti barricati in casa - Live Sicilia

Monte Po, è allarme rifiuti tossici |Residenti barricati in casa

Nella foto un particolare dei rifiuti presenti al parco comunale

La chiamano la “terra dei fuochi etnea”, l’area dell’ex Parco di Monte Po’ in cui si trovano due discariche abusive già poste sotto sequestro nel 2012. L’assessore D’Agata: “Stiamo facendo il possibile, ma intervenire non è semplice”.

Dopo il rogo di luglio
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Il parco comunale di Monte Po

CATANIA. Una zona off limits, impenetrabile e di cui non si conosce la reale tipologia di rifiuti abbandonati, ma dalle esalazioni acide che starebbero continuando a contaminare l’aria non si sospetta nulla di buono. “Nessuno ci ha detto – afferma un abitante – cosa stanno respirando i nostri bambini, ma possiamo immaginarlo. Quel che sappiamo è che ci stiamo intossicando”. L’ex polmone verde di Librino è un’area molto estesa, consta circa di 28 ettari, ormai prevalentemente caratterizzata da boscaglia e trasformata in una mega discarica a cielo aperto. I residenti del quartiere Monte Po’ lamentano esasperati una situazione divenuta ormai insostenibile. La questione non è recente, si protrae da anni, ma sarebbe peggiorata a seguito del vasto incendio divampato i primi di luglio all’interno del parco urbano di proprietà del comune. Da allora, il cattivo odore di gomma bruciata avrebbe reso del tutto l’aria irrespirabile, senza contare poi che le temperature roventi di questi giorni di certo non aiutano.

E’ il grido di allarme è lanciato proprio dalle centinaia di famiglie residenti nelle prossimità dell’ex parco, le quali temono che l’estrema vicinanza con la campagne inquinate da rifiuti di ogni genere possa rappresentare una seria minaccia per la salute e l’ambiente. “In questa zona viviamo – ci racconta un abitante di via Tomasi di Lampedusa – letteralmente prigionieri in casa nelle ore serali e fino alle prime ore del mattino (in base alla direzione del vento), siamo costretti a tenere tutte le finestre chiuse perché dalle vicinissime campagne attigue alle nostre abitazioni provengono dei “fetori” insopportabili di “roba” bruciata di natura a noi ancora sconosciuta. Non ci rimane altro – prosegue – che tenere i condizionatori accesi anche quando non vi è un reale bisogno”.

Un particolare delle discariche a cielo aperto

All’interno del parco urbano nel 2012 erano state individuate due discariche abusive, nelle quali si è scoperto, venivano illegalmente scaricati rifiuti speciali, pericolosi e anche tossici. Dalle indagini condotte dalla procura di Catania coordinata da Giovanni Salvi, è emersa una presunta organizzazione impegnata nella gestione e smaltimento illecito di scarti edili e rifiuti di ogni genere che avrebbero dovuto essere conferiti in discariche autorizzate. Dall’operazione finiscono in manette sette persone, per le quali sarebbe ancora in corso il procedimento penale, e la polizia sequestra anche 13 mezzi industriali fra cui camion, escavatori e pale meccaniche. Da allora, nella porzione di territorio al centro dell’inchiesta sono stati apposti i sigilli, ma non sarebbe mai stata intrapresa nessuna procedura di bonifica. E non è tutto. La realizzazione di discariche abusive, infatti, non sarebbe purtroppo l’unica attività illecita con sede nell’ex parco urbano: negli scorsi anni si scoprì anche la presenza di alcuni allevamenti abusivi di animali.

E adesso la mobilitazione da parte dei residenti per denunciare la situazione si fa sempre più decisa. Oltre ad una raccolta firme, avrebbero chiesto a più parti un intervento urgente. “ Abbiamo fatto – continua – decine e decine di segnalazioni a Carabinieri, Vigili del Fuoco, Arpa, Vigili Urbani, e tutti si rimpallano tra di loro le responsabilità, dicendoci che non avrebbero le reali competenze e autorizzazioni per intervenire. Adesso chiediamo che l’area venga quanto prima bonificata e che si facciano i dovuti controlli per tranquillizzarci circa eventuali rischi per la salute. E’ inammissibile – dice – che di fronte ad una situazione così pericolosa si perda tempo in burocrazia o ferie estive. Sono padre di due bambini piccoli e come me centinaia di altre persone sono preoccupati, per questo motivo – conclude – se la situazione non dovesse essere risolta in tempi brevi siamo pronti anche alla protesta”.

E contattato da LiveSiciliaCatania l’assessore all’Ecologia Saro D’Agata afferma: “ Si teme – spiega – che molto probabilmente si tratti di rifiuti speciali e pericolosi, dunque, non è possibile rimuoverli se non attraverso apposite procedure svolte da ditte specializzate. Occorre prima – precisa l’assessore – andare a scavare per capire cosa c’è li sotto, e poi affidare le operazioni di bonifica ad una ditta. Non si conosce neanche bene quale sia il punto di queste discariche, per altro l’area è sotto sequestro penale, per cui abbiamo prima dovuto chiedere le autorizzazioni al magistrato per entrare. Io personalmente – aggiunge – sono al corrente della situazione da quando si è sviluppato l’incendio. Stiamo già lavorando e inoltrato le richieste di monitoraggio, ma l’amministrazione comunale, purtroppo, non dispone dei mezzi necessari per bonificare l’area. Stiamo facendo il possibile, ma molte ditte in questi giorni non sono disponibili. Speriamo di risolvere la situazione – conclude – il prima possibile”.

 


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