CATANIA – Sarà il gup di Catania Pietro Currò a decidere il prossimo 9 novembre se vi siano elementi sufficienti per il rinvio a giudizio di Rosaria Patamia, il medico accusato dell’omicidio colposo di Antonino Gulisano, deceduto al pronto soccorso dell’ospedale Santa Marta e Santa Venera di Acireale il 16 maggio dello scorso anno. Il pubblico ministero Magda Guarnaccia ne ha chiesto il rinvio a giudizio ritenendo che l’imputata non abbia diagnosticato tempestivamente la patologia della vittima e non abbia quindi attuato i protocolli terapeutici previsti in questi casi.
Il 48enne ripostese, giunto in ambulanza al pronto soccorso del nosocomio acese alle 14 e 49 con un dolore al torace ed un formicolio al braccio sinistro, sintomi di un infarto, avrebbe atteso circa due ore prima di essere visitato da un medico. Secondo l’accusa l’imputata, inoltre, avrebbe proceduto alla visita ed alle dimissioni di un paziente, giunto successivamente a Gulisano, nonostante avesse anch’egli lo stesso codice di priorità, il giallo. Poco dopo le 17 l’uomo era stato colto da arresto cardiocircolatorio e, nonostante i tentativi di rianimazione, era deceduto poco dopo.
A ricostruire dettagliatamente tutti i momenti di quella drammatica giornata il medico legale Veronica Arcifa, consulente tecnico incaricato dalla Procura di Catania di stabilire cause ed eventuali responsabilità nella morte di Antonino Gulisano. A chiedere con forza giustizia i familiari della vittima, la madre ed i tre fratelli, rappresentati dai legali Enzo Iofrida e Goffredo D’Antona.
