Morta Emanuela Ruggeri: suo il cadavere trovato in un cespuglio

Roma, identificato il cadavere trovato in un cespuglio: morta Emanuela Ruggeri

La donna era scomparsa da una settimana

È stato identificato il corpo ritrovato domenica sera in via del Mandrione, nel quartiere Tuscolano: si tratta di Emanuela Ruggeri, 32 anni, scomparsa da una settimana dal quartiere Colli Aniene. A segnalare la presenza del cadavere, nascosto tra i cespugli, è stato un passante che stava portando a spasso il cane.

L’identificazione e l’appello della madre

A permettere il riconoscimento della donna sono stati i documenti che aveva con sé, alcuni tatuaggi e una cicatrice sulla fronte. La conferma dell’identità è arrivata lunedì mattina dalla Questura di Roma. La madre di Emanuela aveva lanciato un appello accorato sui social pochi giorni prima: “Sono una mamma disperata. Mia figlia Emanuela è scomparsa da Colli Aniene il 14 luglio alle 20.35”.

La giovane, secondo la descrizione fornita, era uscita di casa indossando una maglietta nera, leggings neri, ciabatte infradito maculate e una borsetta coordinata. Alta un metro e 85, occhi marroni, piercing e corporatura robusta, Emanuela non aveva dato più notizie di sé.

Le indagini: attesa per l’autopsia

Il corpo non presenta segni evidenti di violenza. Sarà l’autopsia, disposta dalla magistratura, a chiarire le cause della morte. La polizia scientifica ha effettuato rilievi fino a notte fonda e sono in corso ulteriori accertamenti. Non è ancora chiaro se la donna sia arrivata sul luogo del ritrovamento da sola o se fosse accompagnata: si stanno acquisendo i filmati delle telecamere della zona.

La comunità in lutto

“La notizia che non avrei mai voluto dare – ha detto Massimiliano Umberti, presidente del IV Municipio – la ricerca di Emanuela è tristemente terminata. A nome della comunità porgo le più sentite condoglianze alla sua famiglia, alla quale mi stringo forte”. Solo il giorno prima, Umberti aveva rilanciato l’appello per le ricerche.

Il corpo è stato rinvenuto a poca distanza dall’Arco di Druso, in una zona isolata e ricoperta di vegetazione. Gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi.

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