Morte Vanessa e femminicidio Cali: "Se ne parli a scuola"

Morte Vanessa e femminicidio, Cali: “Se ne parli a scuola”

L'assessore all'istruzione del comune di Aci Castello propone di dedicare ore mensili per affrontare il delicato tema.
LA PROPOSTA
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ACI CASTELLO – “La tragica morte di Vanessa Zappalà, uccisa sul lungomare di Aci Trezza dall’ex fidanzato, deve spingere la società civile ad una profonda riflessione ed a prendere immediati provvedimenti affinché arrivi quella svolta culturale necessaria a porre fine ai troppi casi di femminicidio”. A dirlo è l’assessore all’Istruzione del Comune di Aci Castello, Marco Calì, colpito come tutti dalla terribile vicenda.

La riflessione e la proposta

L’assessore, che martedì ha preso parte alla fiaccolata che si è svolta a Trecastagni per testimoniare la vicinanza dell’intera amministrazione comunale e della cittadinanza di Aci Castello, dove è avvenuto il barbaro omicidio, ha scritto una riflessione, indirizzata al Ministro dell’Istruzione, all’assessore regionale all’Istruzione, ai sindaci ed ai dirigenti scolastici, affinché si lavori insieme per interrompere questa scia di sangue. “La vicenda che ha avuto come vittima la giovane Vanessa, avvenuta nelle scorse notti ad Acitrezza, frazione di Acicastello, comune in cui svolgo il ruolo di assessore, mi ha scosso profondamente – dichiara Marco Calì, assessore all’Istruzione del Comune di Aci Castello – Nel mio ruolo istituzionale ho sempre promosso e preso parte ad incontri per sensibilizzare le donne alla denuncia. Nonostante Vanessa lo abbia fatto, non è bastato, non è servito. Voleva e avrebbe dovuto essere al sicuro ma così non è stato. Adesso anche io ho perso molte certezze, così come molte donne che ci leggono. Di sicuro le norme devono essere più dure ma – prosegue Calì – sono convinto che il problema principale sia di carattere culturale, Va ricercato in quella becera mentalità che vede la donna come oggetto di possesso. È per questo che noi amministratori, i dirigenti scolastici e gli insegnanti, in primis, ci dobbiamo fare carico di spiegare, a cominciare dai più piccoli, il rispetto per le donne, facendo comprendere che la violenza non può e non deve rappresentare una soluzione. L’amore non è possesso. Propongo, dunque, di dedicare delle ore mensili dell’attività didattica alla sensibilizzazione dei giovanissimi sul tema. Oggi – conclude l’assessore – abbiamo perso un’altra figlia, sorella, amica. Facciamo davvero in modo che non succeda mai più”.  


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