MILAZZO (ME) – La polizia indaga su come sia possibile che il corpo privo di vita di un 56enne, sia stato infestato dai pidocchi poche ore dopo il decesso, causato dalla Sla, all’interno del reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Milazzo.
L’agghiacciante scoperta l’ha fatta il figlio di questo messinese che, per molti anni, aveva vissuto e lavorato in Puglia.
LE INDAGINI – Gli inquirenti vogliono comprendere quali siano le cause dell’infestazione, se si sia trattato di scarsa igiene, oppure di un problema che riguarda uno dei reparti più delicati della struttura sanitaria locale.
L’ODISSEA – I famigliari sono assistiti dall’avvocato Enzo Iofrida, che sta ripercorrendo ogni attimo che ha preceduto e seguito il decesso del povero 56enne. L’uomo, durante l’estate, era stato ricoverato per un giorno nella struttura per malati Sla della Fondazione Maugeri. Era il primo di agosto; il giorno successivo, a causa di un blocco renale, era stato trasferito in ospedale a Milazzo. Lì è rimasto per 31 giorni.
L’ORRORE – Il 3 ottobre, il 56enne malato di Sla muore. Gli infermieri lo vestono per i funerali. Dopo poche ore arriva il figlio che documenta, col cellulare, le condizioni in cui si trovava il padre: il suo corpo brulicava di pulci. Una scena agghiacciante. Gli animaletti avevano ricoperto ogni parte del corpo e anche il vestito. Viene allertata la polizia, che si reca in ospedale, esegue i rilievi e procede con le prime verifiche.
LA REPLICA – Al quotidiano Oggi Milazzo, i vertici dell’ospedale hanno fatto sapere che sono in corso approfondimenti e che l’uomo sarebbe stato “lavato”, la notte prima del decesso. L’infestazione non sarebbe avvenuta su altri corpi privi di vita presenti nel reparto. Al momento sembra confermata l’indiscrezione sulla mancanza di celle frigorifere.