Aveva appena undici anni, ma in molti già vedevano in lui una promessa della scienza. Il destino però ha voluto che il piccolo Kieran Shafritz de Zoysa si trovasse in un hotel di Colombo, nello Sri Lanka, dove un kamikaze si è fatto saltare in aria domenica scorsa. Il ragazzino è morto sul colpo e mentre la madre, che era insieme a lui, è riuscita a salvarsi. La sua storia è stata raccontata dal “Corriere della Sera”.
Kieran, di nazionalità americana, era nel paese del sud est asiatico per motivi di studio. Stava partecipando ad un progetto scolastico internazionale che lo averebbe visto ritornare negli Stati Uniti soltanto il prossimo luglio. Nonostante la giovane età, per molti quel ragazzino era già un idolo da guardare con ammirazione. Il padre, che al momento della morte si trovava in America, lo ha descritto come “una grande mente: sognava di fare il neuroscienziato per studiare l’Alzheimer e trovare nuove cure“. L’uomo, intervistato dai media statunitensi ha poi aggiunto: “Non so cosa abbiano in testa i terroristi, ma di certo non sanno chi hanno portato via”.
Parole commosse per la scomparsa di Kieran anche dal preside del prestigioso istituto Sidwell Friends di Washington DC, la scuola a cui il ragazzo era iscritto: “aveva una passione per l’apprendimento, adorava i suoi amici, non vedeva l’ora di tornare per iniziare un nuovo anno scolastico”.
