CATANIA. Dovrà rispondere di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi il 26enne russo Nikita Gromokov, arrestato nel giugno dello scorso anno poiché ritenuto responsabile della morte di Giovanni Leonardi, di 61 anni. La vittima, deceduta all’ospedale Santa Marta e Santa Venera di Acireale per un arresto cardiocircolatorio, aveva subìto una violenta aggressione che ne avrebbe causato, secondo l’accusa, la morte. Calci e pugni sferrati per futili motivi. Secondo la ricostruzione della Procura di Catania, infatti, il 26enne avrebbe preteso la restituzione del portafogli sottratto, a suo dire, dall’uomo qualche giorno prima alla propria compagna. Il pubblico ministero Santo Distefano ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato del giovane imputato ma la difesa di quest’ultimo, rappresentata dai legali Maurizio Veneziano e Gregorio Calarco, ha inoltrato istanza per l’ammissione al rito abbreviato. Su quest’ultima richiesta si pronuncerà l’1 marzo il gup Carlo Umberto Cannella. In quella sede i figli e le sorelle della vittima, assistiti dall’avvocato Giuseppe Testa, si costituiranno parte civile. “A nome della famiglia del signor Leonardi – dichiara Giuseppe Testa- rivolgiamo un plauso al lavoro svolto sinora dalla pubblica accusa. Attendiamo l’1 marzo per costituirci quali parti civili nel procedimento”.
L’AGGRESSIONE. E’ il 12 giugno dello scorso anno quando una telecamera nei pressi della stazione ferroviaria di Acireale filma una furibonda lite che sfocia ben presto in aggressione. Ad avere la peggio è il 61enne Giovanni Leonardi, tassista abusivo acese, accusato da Nikita Gromokov di aver rubato il portafoglio alla propria compagna. Il 26enne russo lo incontra casualmente e lo accusa del furto, intimandogli la restituzione del maltolto. A quel punto inizia la colluttazione. Il giovane lo colpisce ripetutamente con calci e pugni, anche quando Leonardi è già a terra, e poi si allontana. Poco dopo la vittima, colta da malore, viene trasportata in ospedale. Lì morirà in seguito ad arresto cardiocircolatorio. In poco più di 24 ore i carabinieri della Compagnia di Acireale, sentiti i numerosi testimoni e acquisiti i nastri del sistema di videosorveglianza della zona, riescono ad identificare il 26enne, che viene sottoposto a fermo di indiziato di delitto.